Presentato “Antimafia dei fatti”, una lezione di legalità

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A concludere la settimana della legalità è stato presentato sabato il libro dell’On. Angela Napoli, una raccolta di pensieri, atti, documenti ed episodi dal titolo “Antimafia dei fatti”. A moderare la serata l’Assessore alla cultura Ornella Gallo che ha inserito l’appuntamento anche nell’iniziativa di “Libri in scena”, la concretizzazione della volontà dell’amministrazione di far risvegliare la cultura a Bisignano tramite presentazioni mensili di libri.
E i due binari sono stati la guida della serata. Il sindaco infatti, che ha aperto la presentazione con i doverosi saluti, ha posto i due aspetti, la cultura e la legalità come colonne portanti di una società civile. La citazione di Vittorio Alfieri che ha portato nella sala conferenza Curìa sembra riassumerlo al meglio: “Molto di buono che che ho in me lo devo ai libri.” E la volontà, ferma e decisa è quella di far diventare Bisignano una città di libri, cultura e sapere. Una città in cui si vive bene ha bisogno di essere sicura e come massimo responsabile della sicurezza pubblica ha istituito l’Osservatorio della legalità «Abbiamo le migliori forze dell’ordine in Italia. Ma il lavoro è immenso e quindi bisogna potersi organizzarsi al meglio. L’osservatorio, nella figura del delegato Gianfranco Fazzinga si occuperà proprio di questo, coordinare le forze dell’ordine presenti sul territorio.» E continua «La legalità non è un cappa di piombo. E’ la massima aspirazione alla giustizia che un popolo riesce a formulare in un dato momento. Possiamo così estirpare il male alla radice col bello.» E sullo stesso argomenta poi Fazzinga: «Certo è che l’amministrazione comunale non ha gli strumenti per garantire la sicurezza pubblica al meglio. Ma ha la capacità di evidenziare i vari “strumenti”. Ma lo “strumento” migliore è il cittadino» spiega il delegato al neo-formato osservatorio «Grazie a segnalazioni possono sventare una tragedia prima ancora che accada. E i cittadini sono rappresentati al meglio: oltre a rappresentanti delle forze dell’ordine sono presenti anche i capitani di quartiere. Bisogna contrastare la cultura del non vedo: mi appello alle vostre coscienze, al vostro senso civico. Con voi possiamo cambiare. Dobbiamo.» conclude con passione.


Dopo la presentazione dell’Osservatorio, si passa poi a parlare dell’Onorevole Napoli e del suo libro. E il coordinatore regionale di fratelli d’Italia Ernesto Rapani, dopo essersi complimentato con l’amministrazione per l’impegno culturale, ricordando i come a Rossano sia riuscito, grazie alla combinazione scuole-scuole calcio nella donazione di una biblioteca a ogni scuola del comune di cui risulta consigliere e persino al reparto di oncologia, eleva la parlamentare calabrese a idolo di cittadinanza attiva. 100% di presenze in parlamento, un parlamento che le ha dato del pazzo eppure capace di varare ottime leggi. L’applicazione poi manca. E Angela Napoli ci prova, non per fini politici ma per amor patrio «Non presenta l’opera in alcuna campagna elettorale. Potrebbe sedersi e godere della sua meritata pensione eppure riesce persino a far sedere esponenti di destra e sinistra allo stesso tavolo per discutere di una tematica importante.» afferma Rapani.
Anche il consigliere regionale On. Franco Sergio si sofferma sull’importanza politica della figura maestosa di Angela Napoli, un faro come la definirono i relatori precedenti. Un esempio d etica e trasparenza, di agire correttamente e nel pieno rispetto delle leggi con forte devozione alla propria terra e agli ideali che ne sono rappresentati. E l’amore si è palesato nella continua lotta contro coloro che come parassiti si nutrono degli investimenti ingenti che sono stati inghiottiti dal baratro nero della criminalità, demoralizzando la gioventù e bloccando la crescita.
L’autrice infine chiarisce che le parole legalità e antimafia non hanno alcuna colorazione politica perché devono appartenere a tutta la comunità indistintamente. Non si possono sventolare bandiere se si parlano di problematiche importanti e il trasversalismo che ne ha caratterizzato il lavoro per la durata del suo mandato ha portato i frutti. «E l’Osservatorio è un’ottima iniziativa. Il cittadino si ritira dopo le elezioni, come se avesse delegato ogni responsabilità nelle mani di chi amministra, ora devono fare loro. Ma non è così assolutamente. Tramite una partecipazione attiva si spingono gli amministratori a fare del loro meglio, con la consapevolezza di essere costantemente giudicati, divenendo di fatto parte delle scelte. C’è stata troppa sottovalutazione fin ora: non è un problema d leggi ma di cultura. La cultura mafiosa è ormai parte della nostra società. Troppo abituati al clientelismo dobbiamo capire che ledere la libertà altrui, anche se porta benefici immediati, è un agire mafioso. E il libro deve essere uno strumento di educazione alla legalità.»

«Se non fai il bene della società – dice l’autrice – ti comporti da mafioso.» Una massima dell’autrice sicuramente da ricordare.

 

Alfredo Arturi