Piattaforma rifiuti a Bisignano, Il sindaco di Luzzi: “La Regione Blocchi l’iter avviato”

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Una grande discarica dovrebbe sorgere accanto alla piattaforma tecnologica, costituita da un impianto di recupero e riciclaggio spinto da 180 mila tonnellate, che la Regione intende costruire a Bisignano. Il sito individuato per la realizzazione di questa grossa discarica, dove confluirebbero i rifiuti da trattare, pare, dovrebbe ricadere nel limitrofo territorio di Luzzi. Un’ipotesi tutta da confermare ma che lasciano intuire in modo chiaro le parole del sindaco della cittadina luzzese, Manfredo Tedesco, che, a tal proposito, ha scritto una lettera aperta al Governatore della Calabria, Giuseppe Scopelliti e all’assessore regionale all’ambiente Franco Pugliano. Con la missiva, inviata per conoscenza al Prefetto di Cosenza, Gianfranco Tomao, e al Presidente della Provincia, Mario Oliverio, si chiede, appunto, di interrompere il procedimento avviato con l’esecutivo municipale della vicina Bisignano.

C’è da ricordare che il Comune di Luzzi, assieme a quelli di Bisignano e Rogliano, era stato ritenuto idonei a ospitare la mega piattaforma, corredata anche da una linea d’intervento della frazione secca, di un impianto di compostaggio, con digestione anaerobica, che tratta l’umido e recupero energetico, oggi nella cittadina di Sant’Umile al centro di polemiche tra maggioranza e opposizione consiliare. Il sindaco Tedesco, che ha chiesto di essere sentito dalla quarta commissione regionale ambiente, parte proprio dall’immediata adesione del suo municipio al bando regionale per la realizzazione dell’impianto di recupero e riciclaggio rifiuti a nord della Calabria, senza non prima ricordare la costituzione della “Luzziservizi”, nella precedente consiliatura, per dare risposte alla comunità, non potendo allora immaginare che le “municipalizzate”, dice, sarebbero poi state strette nelle soffocanti maglie normative che, di fatto, ne decretano la sparizione.

“Ricordiamo tutti i cumuli di rifiuti poiché – scrive Tedesco – non trovavamo discariche che ci ospitassero, nonostante fossimo tra i pochi comuni ligi al nostro dovere e puntuali pagatori. Al danno per i nostri cittadini si univa la beffa e la mia rabbia, come sindaco, era tanta. E’ per ciò che questa estate non ho esitato neanche un attimo nel riscontrare l’avviso pubblico della Regione che, con finanziamenti “alla mano”, chiedeva ai sindaci di proporsi per la realizzazione di una piattaforma di ultima generazione. Come sindaco ho ritenuto doveroso proporre il nostro territorio, garantiti altresì dalla partecipazione dell’avviso pubblico, per conoscenza, al Prefetto. Da allora – afferma Tedesco – il silenzio di notizie “ufficiali”, mentre dalla stampa abbiamo appreso che nell’area di nostra pertinenza i comuni di Luzzi, di Bisignano e di Rogliano erano stati ritenuti tecnicamente idonei. Poi le notizie ufficiose giunte circa l’individuazione del Comune di Bisignano come idoneo per realizzare quella discarica”.

Quindi, la decisione di adire ogni strada, anche giudiziaria, nell’interesse del comune con l’incarico affidato dalla Giunta di “Palazzo Vivacqua” all’avvocato Antonio Ippolito. “E’ chiaro che non possiamo tollerare e non tollereremo mai – scrive il primo cittadino luzzese – che in un comune limitrofo venga realizzata una discarica, subendone gli effetti potenzialmente negativi e non potendo, invece, beneficiare di quelli positivi, discendenti, in primis, dalla garanzia di un servizio d’igiene ambientale efficiente, oltre che dai benefits economici spendibili in servizi e nei risvolti occupazionali per la nostra gente”. Tedesco, ritenendo che “la giusta azione politica sia fondamentale”, chiede che Scopelliti e Pugliano, “interrompano il procedimento amministrativo eventualmente avviato e concluso a favore del Comune di Bisignano per quella piattaforma, considerando altresì che il territorio luzzese è baricentrico nella Media Val di Crati e non solo”.
Al Prefetto e al presidente della Provincia, infine, l’invito di Tedesco a “farsi garanti del giusto procedimento, data la particolare e ben nota emergenza ambientale che stiamo vivendo”.

Roberto Galasso
su: Dirittodicronaca