Peppino Impastato, un ricordo che vive anche a Santa Sofia d’Epiro

Letture: 818

Presentazione di buon impatto quella svoltasi ieri a Santa Sofia d’Epiro per il libro “Peppino Impastato. La memoria difficile”, edito da Guerini e associati.

Una manifestazione ricca di contenuti quella svolta all’ex bar Baffa, mettendo in evidenza le qualità di Peppino Impastato ma anche un contesto storico che, soprattutto al Sud, ha ancora tanti punti interrogativi. Promossa dal collettivo “Un paese ci vuole”, con l’associazione Asadin, l’associazione culturale onlus dedicata a Peppino Impastato e i suoi compagni, la presentazione del volume ha evidenziato la valenza degli anni di lotta per la legalità.

La memoria collettiva rimane un gran valore, Peppino Impastato era un siciliano vero e un giovane sincero. Il coraggio nel sapere dire senza indugio “No alla mafia”, l’onestà perpetuata con coraggio anche a costo della morte sono alla base di un racconto che merita di essere promosso anche con dibattiti costanti.
La vita di Peppino rappresenta la fuga da una realtà oppressa dal “non vedo, non sento, non dico niente” in una delle terre più tormentate dalla criminalità organizzata, non troppo lontana nemmeno da quanto accade – anche oggi – in tante piazze del sud Italia. Perchè, spesso e volentieri, l’omertà è in tanti piccoli gesti, quelli che ormai stanno passando sotto traccia nelle comunità.

Va ribadito come la storia di Peppino Impastato non è proprio identica a quella dei “Cento Passi” che, pur mostrandone ovviamente la vicenda nella sua globalità, non poteva rappresentare però al 100% il vissuto dell’ex giornalista e attivista politico.
L’epilogo tragico dell’esistenza di Impastato ricorda tutte le misteriose scomparse e le morti innocenti che restano senza risposta nell’Italia del dopoguerra, in un Paese dove si vive strettamente legati al proprio luogo d’origine e alla propria famiglia, un Paese dove basta poco aver paura e restare in silenzio.

Peppino Impastato dipinto da Manzella
L’opera di Manzella su Peppino Impastato

Prosegue inoltre la mostra al museo del costume albanese, proprio nei pressi del municipio sofiota. Le opere di Pino Manzella dedicate a Peppino Impastanpo meritano un approfondimento dal vivo, per far conoscere la sua storia anche alle giovani generazioni. Un filo rosso per la memoria da non spezzare.