Parte fiera di San Giuseppe

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COSENZA Pronti, partenza, via ed è subito Fiera. Ed è subito pioggia. Puntuale come il taglio del nastro dell’evento più amato dei cosentini è arrivata la perturbazione che faceva pensare al peggio. Una bella botta d’acqua, per dirla come i cittadini bruzi, ma fortunatamente caduta ieri mattina
presto e che non ha annullato l’esordio della Fiera di San Giuseppe 2014.
Cielo plumbeo ma bancarelle aperte. «Meno ma va’», dice uno degli espositori fra i seicentocinquanta stand ufficiali. Se ci conti quelli “abusivi” (anche se da subito sono partiti i controlli della polizia municipale e dei dirigenti di Palazzo dei Bruzi), arrivi a 700. I cosentini hanno sfidato il cielo plumbeo e si sono tuffati su viale Mancini dove, da quando c’è l’amministrazione Occhiuto, la Fiera si snoda sotto gli immancabili cerchi luminosi che a sera s’accendono sopra le bancarelle. Se sul ponte Martire, la mattina, ancora i gazebo in legno non sono tutti aperti, diversa è la situazione su piazza Matteotti e su viale Parco dove è tutto già un fiorire di cose da comprare. Anche nel pomeriggio è stato buono l’afflusso di gente.
Un supporto, anche quest’anno, non mancherà per i venditori ambulanti che saranno impegnati nell’edizione 2014 della Fiera. Le associazioni di volontariato e i gruppi sociali hanno già preparato punti di accoglienza, in modo da rendere la Fiera anche un incontro tra varie etnie, per aprirsi al confronto con altri mondi. “InMensamente…Fiera” è un’opera supportata dalla Caritas dell’arcidiocesi Cosenza-Bisignano, dal banco alimentare e farmaceutico, dai medici dell’Auser e dalle tante associazioni promotrici, come l’Azione cattolica, L’Agesci, Calafrica, Moci, l’istituto buddista italiano “Soka Gakkai”, il centro missionario diocesano, il Cismo, le comunità filippine e cinesi, l’Unitalsi e la onlus “Stella Cometa”. I migranti saranno accolti dal servizio mensa, con mille volontari provenienti da una ventina di parrocchie del Cosentino, con un dormitorio di cento posti, un ambulatorio e un’area accoglienza con collegamento ad internet. Il tutto, si svolgerà nei capannoni dell’area delle ex officine ferroviarie di via Popilia, nella sede della “Stella Cometa” per la mensa e nel Moci per il dormitorio. Sino al 19 marzo, dunque, i volontari sono pronti alla massima ospitalità: «L’esperienza di accoglienza proposta nei giorni della Fiera si pone ancora una volta come espressione della richiesta di una radicale trasformazione dei rapporti sociali, economici, politici, culturali e giuridici, a partire dalla costruzione di un’alternativa fondata sulla libertà e sulle possibilità di vita di tutte e tutti senza preclusione alcuna che si basi sulla nazionalità, cittadinanza e/o luogo di nascita. I servizi resi nel corso della Fiera non si caratterizzano dunque come mera azione “caritatevole”, ma vogliono rappresentare concretamente questa esigenza di giustizia, che si materializza nell’incontro tra storie, volti, persone».

Massimo Maneggio – L’Ora della Calabria