Pallavolo: Serie C Femminile, la situazione

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Finisce il girone d’andata anche nella Serie C Femminile di pallavolo, che anche nel tredicesimo turno di campionato lascia intatte le conferme sia in zona promozione che sul versante retrocessione. Come sempre, una travolgente Poggioverde Crotone si conferma leader del campionato, dopo aver battuto l’ultima della classe, la Stella Azzurra di Catanzaro con un 3-0 alquanto scontato.

 Perde colpi la Gallico, che in trasferta perde a Cirò contro la Farmacia Malena, che dopo la bella prova di Bisignano strappa due punti alla compagine reggina, grazie ad un 3-2 combattuto e giocato fino all’ultimo pallone. Il colpo esterno lo realizza la Pallavolo Vallecrati che batte per 3-1 la Spinella Marmi. Una gara ben gestita dalle ragazze di mister Iaquinta che come spesso accade concedono il secondo set, per poi dilagare e chiudere la partita sul 3-1. Buona la prova del reparto difensivo, con la Vallecrati che si conferma la squadra con meno punti al passivo. Nei quartieri alti si registra anche la vittoria di Vibo Marina che in casa sconfigge la Gm Volley per 3-0, con le cosentina che dimostrano in questo momento una brillantezza spesso altalenante. In zona salvezza, oltre al colpo della Malena, vittorie per la S.S. Cuore e Castrovillari nello scontro diretto contro l’Adp Catanzaro. La zona calda rimane aperta solo per l’ultimo posto playout, con la zona salvezza decisamente alta, in termini di cifre, rispetto alle scorse stagioni. Un piccolo passo in avanti per San Nicola che perde però una grande occasione contro la S.S. Cuore, mentre la Lady Paola ora si ritrova al penultimo posto a quota sette. Sul fondo malinconicamente resta a zero punti la Stella Azzurra di Catanzaro. Chiuso il girone di andata si notano particolari statistiche, come i 39 set vinti dalla Poggioverde e solo 7 set perduti, che ora guida la classifica a quattro punti di distanza su Gallico e cinque sulla Vallecrati. Quest’ultima, dopo il match di Gioiosa, affronterà in casa proprio la capolista: potrebbe essere forse l’ultima occasione per bloccare il monologo pitagorico.

Massimo Maneggio