No al ponte sullo stretto. Legambiente domani scende in piazza

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‘No al Ponte sullo stretto’. Questo il claim con il quale Legambiente ribadisce la propria contrarietà all’infrastruttura, annunciando l’adesione alla manifestazione del 2 ottobre a Messina e denunciando la fragilità del suolo delle due regioni coinvolte oltre che l’alta sismicità della zona.

 “Le risorse finanziate per la realizzazione del Ponte – afferma Legambiente – dovrebbero essere indirizzate alla messa in sicurezza del territorio e al miglioramento del trasporto ferroviario regionale sulle due sponde dello stretto”, sia in Calabria che in Sicilia. In questa direzione – aggiunge Vittorio Cogliati Dezza, presidente di Legambiente – devono andare “i quasi 2 miliardi di euro di soldi pubblici che il governo intende impiegare per avviare la costruzione del Ponte”.

Per Salvatore Granata, di Legambiente Sicilia, “la drammatica alluvione che ha colpito esattamente un anno fa Giamplilieri e Scaletta Zanclea dimostra, insieme alla fragilità del suolo, l’urgenza della messa in sicurezza del territorio”. Anche il rapporto dell’associazione ‘Ecosistema a rischio” illustra “la grave esposizione al rischio idrogeologico in Sicilia e Calabria”: in Calabria “409 comuni su 409 sono a rischio di frane e alluvioni; in Sicilia la percentuale si attesta sul 70%, ma in provincia di Messina raggiunge l’84%”. Inoltre, le città di Messina e Reggio Calabria sorgono su “un territorio ad alta sismicità”. Davanti a questa realtà, conclude Nuccio Barillà, di Legambiente Calabria, “la scelta di costruire il Ponte sullo Stretto si rivela velleitaria, al limite dell’irresponsabilità”.