Mario, il bilancio della terza stagione

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Negli scorsi mesi è giunta come una catapulta la terza stagione di Mario, fortunata serie comica del geniale Maccio Capatonda in onda su Mtv. Il protagonista è naturalmente Mario, giornalista che ritrova la sua vita stravolta dall’arrivo del cattivissimo Lord Micidial, uno spettacolare Rupert Sciamenna che lo costringe a fare un tg in cui la mancanza di cultura è la base e la demenza la tendenza.

Nel corso della prima serie Mario è impegnato nel ritrovamento del padre putativo Paolo Bonanima, colui che lo ha accolto dopo averlo trovato abbandonato in una culla per strada. Lord Micidial lo minaccia dicendogli che se vorrà rivedere l’amato Paolo dovrà sottostare ai suoi ordini. La prima serie si conclude con una micidiale scoperta: il Lord non è altro che il papà di Mario. La notizia sconvolge così tanto lo show man che cade in un coma profondo del quale si approfitta proprio Micidial, cancellandogli la memoria e rielaborando un nuovo Mario, spietato, cattivo e…con i capelli!!!

Il nuovo Mario rende il suo telegiornale ancora più demenziale, quasi come se fosse un canale qualsiasi della tv italiana. Ma il Tg è solamente un mezzo per ottenere il vero obiettivo: vincere le elezioni politiche per la carica di Presidente del Consiglio candidando Ginetto in modo da avere tutta l’Italia ai propri piedi. Il partito del rampollo di casa Micidial, “Tutti famosi”, incarna perfettamente le ambizioni e le esigenze degli italiani odierni: l’importante non è come e perchè, l’importante è stare in tv. Poi se si sta in diretta a causa di un omicidio insieme ad Oscar Carogna si è ancora più felici.

La campagna politica ricca di scene esilaranti si conclude però malamente: Ginetto perderà le elezioni proprio a causa di un voto, il suo!

Nel frattempo Mario grazie all’amore ritorna in sé e insieme all’amata sorella Melany ritrova Bonanima e fa arrestare Micidial. Ma proprio quando tutto sembra volgere per il meglio accadono due tragedie: prima Melany vede Mario baciarsi con “la prosciugata” Genny e decide di autosomministrarsi lo “scordamonde u passato” per dimenticare l’amato conduttore e poi Bonanima scompare perchè rapito dai “truppi”, in una scena che richiama chiaramente Matrix.

In attesa di sapere se la serie continuerà e quando e soprattutto in attesa del film “Italiano medio” che uscirà nelle sale il 29 Gennaio 2015, ecco cosa ci è piaciuto e cosa non ci è piaciuto di questa terza stagione:

MOMENTI TOP

I FRATELLI PELURIA: geniali! Non ci sono altre parole per descriverli. Puro momento di risate delirianti, i fratelli che fanno del bon ton la loro arma in più hanno ottenuto un ruolo più centrale rispetto alla stagione precedente e i fan hanno apprezzato molto.

PUBBLICITA’: Uno dei pezzi forti della serie. Spot come “Amaro vecchia romana” o “SwarzenHegel” sono vere e proprie genialite che solo una mente come quella di Maccio poteva produrre. Da vedere e rivedere.

GIORGIO POVERACCI: Sempre più idolo, sempre più demenziale. Adesso che si è scoperto anche marito di un bel pòpò di donna non si può che issare Poveracci a vero e proprio mito. E poi la somiglianza tra Ippolito Germer e Luciano Onder è davvero imbarazzante.

GINETTO: Tutti famosi, il pugno di pollice, la campagna elettorale e i partiti politici avversari: tutto ciò che è girato intorno a queste elezioni ci ha fatto davvero divertire a crepapelle, anche se la risata era una risata un po’ amara vista la tanta satira che ci ha proposto il nostro Maccio Capatonda.

OLEANDRO SPATOLA E OSCAR CAROGNA: Se mentre il primo a tratti ha fatto ridere e a tratti no, Oscar invece regala sempre grande spettacolo, esattamente come ormai viene vissuto ogni momento drammatico all’interno della tv.

COME NON ERAVAMO: Se nella prima serie era un po’ un tappa buchi, in questa stagione è stata una delle cose più divertenti. I messaggi ai parenti emigrati, Herbert vestito da donna, il nonno cresciuto e lo zio diventato Papa sono momenti davvero esilaranti.

JO CARLONE: Leone di Lernia ci sta sempre bene, qualunque cosa faccia, qualunque ruolo abbia.

LA PRIMA VOLTA DI GINETTO: Herbert e Rupert in quella puntata hanno toccato il massimo della demenza e dell’ironia, quindi ci piace indubbiamente.

GLI OSCAR DELLE COMPARSE: Altra idea geniale che solamente Maccio poteva avere.

LA FINALE MONDIALE DI SUCCHIABRODO: Non tanto i Fratelli Peluria, ma le due prostitute hanno reso la sfida davvero epica.

MOMENTI FLOP

TRAILER CINEMATOGRAFICI: Forse la cosa più brutta di questa stagione di Mario. Maccio Capatonda, nato con i trailer e per i trailer, ci regala dei momenti davvero inutili e tranquillamente evitabili. L’idea di puntare sempre sullo stesso personaggio sarebbe andata bene se la qualità del trailer reggeva, ma in questo caso il flop è totale. Peccato.

JO CAGNACCIA: Gli amanti e Troppo piccante, una scena divertente se proposta una o al massimo due volte, ma riproporre sempre la stessa scena e nella stessa modalità ogni volta alla lunga stanca e così è effettivamente stato.

SANDRO SONDRIO e NINO FRASSICA: il cast di successo è quello che ha sempre accompagnato Maccio Capatonda, giusto? E manteniamolo…

PINOCCHIO, IL GATTO E LA VOLPE: Tutto ciò che è girato intorno alla storia di Pinocchio è stato davvero brutto, ma brutto brutto brutto. Evitabile.

Difficile dare un giudizio generale sul finale poiché non si è capito dove andare a parare Maccio ma, in conclusione, la terza stagione raggiunge livelli altissimi facendoci ben sperare in vista del film. Se i fan tradizionali di Maccio avevano paura che l’arrivo su Mtv lo commercializzasse facendogli perdere la solita verve per fortuna il pericolo è scampato. E adesso tutti ad attendere il 29 Gennaio:

Armando Zavaglia