Luzzi a rischio crack?

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COMUNICATO STAMPA CIRCOLO PD LUZZI E GRUPPO CONSILIARE
SQUILIBRI STRUTTURALI ECONOMICO-FINANZIARI DEL COMUNE DI LUZZI
ALLA LUCE DELLA DELIBERAZIONE DELLA CORTE DEI CONTI N. 94 DEL 12 MAGGIO 2020


Per dovere di trasparenza nei confronti dei cittadini, vi esponiamo in sintesi quanto deliberato dalla Corte dei Conti sugli squilibri strutturali economici e finanziari del Comune di Luzzi.
Purtroppo, nella Deliberazione n. 94 del 12 maggio 2020 la Corte dei Conti Sezione regionale per la Calabria, ha messo a nudo gli squilibri strutturali economico finanziari del nostro ente. Le rammento, che i sintomi di una crisi in divenire che portano al pre-dissesto un Comune sono annoverati, 1) nel ricorso strutturale ad anticipazione di Cassa e utilizzo di quella vincolata permanentemente, 2) lentezza nei tempi di pagamento, 3) elevato ammontare dei residui attivi e passivi, sintomi che il nostro Ente manifesta da tempo. Andando a snocciolare la predetta Deliberazione che analizza i rendiconti del triennio 2015-2017, la Stessa Corte ha evidenziato quanto segue:
riaccertamento straordinario dei residui attivi e passivi del 2015 l’ente ha proceduto ad effettuare tale procedimento con tre deliberazioni rettificando ogni volta quella precedente di cui l’ultima ancora da verificare, orbene, dice la Corte Il Comune ha violato il punto 9.3 del principio contabile poiché al fine di evitare comportamento opportunistici, non è possibile effettuare il riaccertamento straordinario dei residui attraverso successive deliberazioni, tra l’altro risulterebbe un extradeficit da colmare;
gestione di cassa, l’ente utilizza per spese correnti perennemente la cassa vincolata cioè quei fondi alimentati da entrate che hanno un vincolo specifico ad una determinata spesa stabilito per legge (vedi fondi dei cittadini versati per il cimitero), purtroppo, l’utilizzo continuativo di tale istituto, oltre ad essere sintomo di una crisi di liquidità strutturale che può celare gravi problemi di equilibrio finanziario, finisce per costituire una forma di indebitamento di fatto e come tale contraria all’art. 119 della Costit. Ma, cosa ancora più grave è che l’ente non ha provveduto a determinare la giacenza della predetta cassa vincolata iniziale né nel 2015, né nel 2016, né nel 2017, risulta sola quella finale cioè al 31/12 di ogni anno , ma anche qui vi è la sorpresa, infatti, la Corte dei Conti dai dati in suo possesso ridetermina la cassa vincolata in importi diversi per tutti e tre gli anni in esame (2015/2016/2017) e per citare l’anno 2017 la cassa vincolata deve essere di euro 1.563.332,58 e non come dice l’ente di euro 444.159,42; quando recupereremo tale cifra !!!!che non sono noccioline, ciò si chiamano ” debiti di flusso” ovvero dei debiti originati dalla mancata ricostituzione delle entrate a destinazione vincolata (art. 195 del TUEL)
tempestività dei pagamenti, la legge n. 89 del 23 giugno 2014 afferma che nei pagamenti, bisogna rispettare i tempi medi di non oltre i 60 giorni ciò a decorrere dal 2015, diversamente, per il mancato rispetto sono previste sanzioni per i responsabili e per i dirigenti dell’ente, cosa ancora più grave è quanto prevede l’art. 41 c. 2 e cioè: gli enti che registrano tempi medi di pagamento superiori a 60 giorni, non possono procedere ad assunzioni di personale a qualsiasi titolo, con qualsivoglia tipologia contrattuale, ivi compreso i rapporti di collaborazione coordinata e continuativa e di somministrazione, anche ai processi di stabilizzazione in atto. Le assunzioni effettuate in violazione delle norme e limitazioni possono comportare la nullità dell’atto; le segnalo che i tempi medi di pagamento del comune di Luzzi sono 116,01 giorni anno 2016, 168,89 giorni anno 2017, fermo restante il corretto calcolo diversamente si và oltre i nove mesi.
risultato di amministrazione, il bello è che neanchè la Corte dei Conti è riuscita a capire se la quota (ripiano trentennale) annuale del ripiano del disavanzo derivante dal riaccertamento straordinario dei residui di euro 159.125,91 (comunque errata a seguito dell’extradeficit)è stata recuperata nei vari bilanci poiché ne chiede chiarimenti, comunque, avevamo noi avevamo già segnalato che la predetta quota andava indicata quale prima posta in uscita del bilancio. Purtroppo, a suo tempo andando a spulciare il bilancio ci accorgemmo che il recupero della quota del disavanzo era stata inserita nella ripartizione del settore finanziario, eventualmente possiamo farvi il favore e comunicarlo noi alla Corte dei Conti. Sempre nel risultato di amministrazione la Corte rileva il mancato stanziamento del fondo rischi e contenzioso, tra l’altro, segnalato anche dal responsabile di settore che in base ai calcoli doveva essere almeno di EURO 314.770,00 e non di euro 39.000,00; quindi non congruo. Come non segnalare ancora la scarsa attendibilità delle previsioni in entrate di bilancio che la Corte ne chiede chiarimenti così come la sottostima del FCDE per l’intero triennio. Tutte le criticità segnalate nella predetta deliberazione porteranno ad un extradeficit che faranno sforare tutti gli indicatori di deficitarietà, e non so a quanto ammonterà il disavanzo.
Potremmo dilungarci ancora per molto tempo nel dire come è stato gestito e come tuttora viene amministrato il nostro Comune e che probabilmente la “mala gestio” ci porterà a situazioni finanziarie pesanti. Ovviamente, alla fine saranno tutti i cittadini Luzzesi a dover pagare il conto per gestioni scellerate e forse anche qualche assessore e consigliere pagherà dazio. Infatti, se verranno confermate le varie criticità della Corte dei Conti ogni cittadino di Luzzi si potrebbe trovare con un debito pubblico procapite che potrebbe arrivare ad oltre 1500,00 €/abitante, oltre alle responsabilità di chi ha provocato questo debito.
Chiediamo che la questione venga inserita nel prossimo consiglio del 17 agosto 2020, per affrontarla nella massima assise per come prevede la legge ed impone la Delibera della Corte dei Conti.

Luzzi lì 13/08/2020

Circolo PD Luzzi
Gruppo Consiliare del PD