L’opposizione dice No alla piattaforma tecnologica di riciclaggio rifiuti

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L’approvazione dello schema di convenzione con la Regione Calabria, per l’installazione sul territorio di una piattaforma tecnologica dei rifiuti, porta l’opposizione in piazza. Nella sala “Rosario Curia” del Viale Roma, la minoranza rivendica i propri diritti e si oppone, come già successo in consiglio comunale, a tal evenienza. I cinque consiglieri di minoranza, seguiti da un centinaio di persone, hanno tenuto un dibattito su questo impianto dei rifiuti da destinare a Bisignano e capace di ospitare 180mila tonnellate di rifiuti, provenienti dalla parte settentrionale della Calabria. Un impianto che, per Francesco Fucile, capogruppo di “Bisignano al centro”, non è così come appare: «Non è vero che arriveranno i rifiuti selezionati, ma i tal quali che saranno poi smistati – la chiosa di Fucile – e intanto noi dell’opposizione abbiamo mandato un fax sia all’assessore regionale all’Ambiente, Franco Pugliano, che al firmatario della convenzione. Prossimamente saremmo convocati nella sede regionale e consegneremo ufficialmente il ricorso. L’amministrazione comunale non metterà i piedi in faccia ai cittadini: è giunto il momento di dire basta».

L’opposizione, quindi, è pronta a battagliare, come dimostrano gli altri due elementi di Bac, Sandro Vilardi e Lucantonio Nicoletti. Vilardi va sulla falsariga di Fucile, partendo dal finale dello scorso consiglio comunale: «È stato computo un atto gravissimo e non democratico quando ci hanno staccato i microfoni: la maggioranza ha paura della verità. Noi dell’Udc, qualche mese fa in una conferenza, avevamo proposto un impianto a bio container, mentre oggi si parla di una piattaforma che ci porterà 9mila camion l’anno, a creare ulteriore inquinamento. E penso anche che riapriranno la discarica di Trifiero». Nicoletti, invece, con le sue parole lancia un messaggio doppio alla cittadinanza: «L’ossessione dell’amministrazione comunale è di fare cassa, semplicemente per abbattere i debiti che hanno. È necessario acquisire pareri tecnici per restituirci la sicurezza, a tutela dei cittadini». Anche l’altro gruppo di minoranza prende la parola, con “Alleanza Democratica” trascinata da Roberto Cairo: «La convenzione del consiglio è l’anticamera di una discarica. Noi saremo in prima fila, ma anche dietro abbiamo bisogno dell’appoggio di un popolo combattivo. Come città, non siamo neanche un sito idoneo per un impianto dei rifiuti, per via della presenza di due fiumi. Se non riusciamo a riempire le previste 180mila tonnellate l’anno, s’importeranno anche i rifiuti della Campania? Vogliamo diventare la città del Santo, dell’agricoltura o quella della spazzatura?».

Il capogruppo di Ad, Francesco Lo Giudice, si è limitato a leggere il suo intervento al consiglio, mentre sono stati più energici gli interventi di Alessandro Perrone (Forza Nuova) e dell’ambientalista Mario Palermo, che ha esortato anche il Pd a un maggior interessamento extracittadino. Infine, il vicesegretario Udc, Francesco Chiaravalle: «I modi della maggioranza sono stati del tutto sbagliati, non si può fare ciò senza spiegare per bene e in modo trasparente come funzionerà l’impianto e cosa andrà a smaltire».

Massimo Maneggio
su: L’Ora della Calabria