Compie 80 anni Lino Banfi, il Pasquale Zagaria più amato di Italia. Celebri le sue interpretazioni in tanti anni di cinema, tra cui quelle dell’allenatore Oronzo Canà o del commissario Natale Lo Gatto.
Nato il 9 luglio 1936 ma iscritto all’anagrafe solo l’11, dai 3 anni è vissuto a Canosa di Puglia fino alla maggiore età. Dopo l’esperienza del seminario, che ha accettato soprattutto per non contrastare la volontà dei genitori, nel 1954 Banfi si ritrova emigrante a Milano per provare a cimentarsi, da professionista, nel teatro di varietà. Adottò poi come primo pseudonimo Lino Zaga, ma in seguito Totò che gli consigliò di cambiarlo, perché un cognome accorciato “portava sfortuna”.
Fu determinante l’incontro con Franco Franchi e Ciccio Ingrassia per la sua affermazione artistica: la celebre coppia comica volle Banfi nel cast di molti film, accrescendone sempre più il minutaggio cinematografico.
Successivamente, Lino Banfi è diventato uno dei volti simbolo della commedia all’italiana (B-movie). Avranno il loro maggior seguito film come Cornetti alla crema (1981), in cui Banfi stimato sarto del clero romano si trova suo malgrado a dover gestire moglie (Milena Vukotic) ed amante (Edwige Fenech) in due appartamenti ad una sola rampa di scale di distanza nonchè Vieni avanti cretino (1982), diretto da Luciano Salce.
Magistrali le interpretazione ne L’allenatore nel pallone (1984), di Sergio Martino, in cui Banfi è uno dei più famosi suoi personaggi, Oronzo Canà, ruspante allenatore di calcio della Longobarda, squadra neopromossa in seria A che sarà salvata dai gol di Aristoteles, e Il commissario Lo Gatto (1986) di Dino Risi, dove il nostro è impegnato nell’isola di Favignana.
Dopo una breve parentesi a Canale 5, nel 1984, per “Risatissima” e “Il pranzo è servito”, Banfi rientra in Rai per la conduzione di “Domenica in” (1987-88), “Stasera Lino” (1989), “Aspettando Sanremo” (1990). Segue una breve parentesi teatrale, dove recita nel “Vespro della Beata Vergine” di Antonio Tarantino, per la regia di Chérif (1995). Nel 1997 interpreta in tv il suo primo ruolo drammatico (“Nuda proprietà”) e, l’anno successivo, parte, lento ed inarrestabile, il successo che ancora dura e gli arriva dal ruolo di Nonno Libero, uno dei personaggi cardine della fiction televisiva “Un medico in famiglia”, che gli ha ridato tutto l’affetto del pubblico.