[#LibrInscena] Sensibilizzazione contro i tumori alla presentazione de “Il lago magico”

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Torna la rassegna culturale dell’amministrazione comunale “Librinscena” si è svolto sabato nella sala conferenze “R. Curìa”. Come è giusto che sia, l’argomento della serata era impegnatissimo: “Il lago magico”, primo romanzo di Graziella Baglio (edito da Kimerik) è un’opera introspettiva che tenta di sensibilizzare riguardo il problema tumori e cerca di aiutare anche concretamente: 2 euro ogni libro venduto vengono donati all’associazione calabrese malati oncologici di cui erano presenti due membri, Aldo Riccelli, il presidente e Annamaria Colosimo, la coordinatrice che ha aperto la presentazione con una lettura di un passo del libro in questione.

La brillante moderazione è stata affidata all’assessore alla cultura Ornella Gallo, che con grande scioltezza ha introdotto i vari relatori, dopo i doverosi saluti del sindaco Francesco lo Giudice. Saluti in cui non ha mancato di ribadire quanto la cultura sia per l’amministrazione che guida motore di progresso e che il tema affrontato della sera è, riprendendo le parole dell’assessore Gallo, «il male del secolo». Un male a cui anche lui ha dichiarato guerra: «Numerosi gli interventi che abbiamo in programma» afferma «Vogliamo redigere un registro tumori del territorio e vogliamo considerare l’ambiente non più come cornice delle attività umane, ma l’essenza stessa: tramite una rilevazione del radon, per esempio, possiamo agire in modo mirato. Ho sempre inteso la politica come la mia occasione per migliorare il mondo.»

Poi prende la parola Riccelli in un forte appello alla cittadinanza bisignanese: spiegando che l’Ass. calabrese malati oncologici si preoccupa, tramite volontariato, di assistere e supportare i malati, sopravvivendo di donazioni e piccoli contributi. «Il nome non è un caso. Vogliamo raggiungere tutta la Calabria, anche se siamo nati e molto attivi a Catanzaro e Lamezia» spiega «Perché non aprire pure qui?» infine.

L’attenzione si è spostata poi sull’aspetto psicologico con Francesca Cantone, giovane psicologa, che con tanti, forse troppi tecnicismi ha illustrato la condizione psicologica del malato e dell’importanza di un equilibrio interiore per le cure. Tante le dimostrazioni che portano a sottolineare quanto sia importante che il paziente non si abbatti e cada nello sconforto più totale. Importante soprattutto anche la condizione dei familiari accudenti che se non ricevono il giusto supporto e non affrontano la malattia, che muterà comunque l’intero assetto della famiglia, con lo spirito giusto rischiano non solo la depressione e ma anche di aggravare le condizioni del loro caro.

A questo punto la presentazione si è fatto toccante: Annamaria Colosimo portò le proprie esperienze personali in sala. La sorella si era ammalata di tumore e lei l’aveva assistita. Dopo l’esperienza segnante ha cominciato col volontariato: infine tocca alla figlia. «Il libro racconta dell’amore. Non è un libro sul cancro, ma è un libro d’amore.» afferma con forza «Malattie tanto gravi sono segnanti, non ti lasciano mai. Il protagonista si chiede perché proprio lui. Mentre io mi sono chiesta, tante volte: perché non io? Fidatevi che nei momenti difficili è l’amore a darci la forza. Io l’ho vissuto questo romanzo e vi voglio solo dare un consiglio» conclude «Il tempo non aspetta nessuno. Non vivete nella frenesia, rallentate e vivete. Perché prima che ve ne rendiate conto potrebbe essere troppo tardi»
Un messaggio toccante, in un mondo che vive tanto di fretta da dimenticarsi di guardare, come fa Annamaria, il mare.

Alfredo Arturi