Le strade per diventare dirigenti di successo

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Qualche esempio su chi ce l’ha fatta e come ha fatto.

Non sarebbe bello se esistesse una ricetta che, un passaggio dopo l’altro, vi spieghi nel dettaglio come diventare dei manager e dei dirigenti di successo? Sarebbe bello, ma in effetti le variabili che possono contribuire a influenzare una carriera nel mondo imprenditoriale sono molte. Anche se la fortuna ha un ruolo da non sottovalutare, ma sono altri gli ingredienti di cui si compone il successo. Questo articolo intende proprio citarvi alcuni esempi di dirigenti di successo e raccontarvi la strada che hanno intrapreso per giungere al top, in modo che possiate trovare ispirazione ed essere stimolati dal loro percorso.

Anche se ognuno ha la sua storia personale, sappiate che tutti hanno delle caratteristiche in comune: determinazione, convinzione, preparazione, spirito di iniziativa e qualità di leader, tanto per citare le più importanti.

Michele Ferrero

Una strada meno ardua ma altrettanto proficua è toccata a Michele Ferrero, dirigente dell’omonima multinazionale: potremmo definirlo un figlio d’arte, in quanto il padre Pietro nel 1946 fondò la prima sede dello stabilimento ad Alba, lasciandogli poi le redini dell’azienda già nel 1949. Con il contributo della madre e dello zio, Michele si dimostrò all’altezza del compito e seppe rinforzare l’espansione della Ferrero, promuovendone l’internazionalizzazione e lanciando il prodotto simbolo: la Nutella.

Marco Tronchetti Provera

Alcuni nascono già con delle ottime carte in mano, ma il raggiungimento del successo sta nella loro abilità di giocatori. Si può citare l’esempio dell’imprenditore milanese Marco Tronchetti Provera: partito bene come fondatore della Sogemar, passato da azionista, ad amministratore delegato, a Presidente di Camfin, si è infine ritrovato a dover risollevare le sorti dell’azienda del genero, Leopoldo Pirelli, in crisi dopo due falliti tentativi di fusione.Grazie al suo senso degli affari e alle sue capacità manageriali ha capito che per salvare l’azienda dal collasso era necessario mettere da parte le attività minori ed investire sullo sviluppo tecnologico di uno specifico prodotto: gli pneumatici. In questo modo, non solo ha risolto la crisi, ma ha potenziato il ruolo sul mercato del Gruppo Pirelli, rendendolol’industria leader nel settore dei trasporti a livello internazionale.

Christopher Gardner

Una sfida diversa è quella che ha dovuto affrontare Christopher Gardner, che potremmo definire un self-made man: dopo una vita di stenti e povertà, costretto a svolgere stage e lavori non pagati e a vivere per un periodo come un senzatetto, ha fondato una holding di brokeraggio che vale milioni di dollari, riuscendo a rimettere in sesto la sua vita e quella del suo figlioletto a carico. Alla sua biografia si ispira un film di Muccino uscito nel 2006, La ricerca della felicità, dove i panni di Gardner sono vestiti da Will Smith.

Questi esempi vi dimostrano che per diventare dirigenti non è sufficiente affidarsi al caso, né si può far conto solo sulla buona sorte di nascere nella famiglia giusta e di poter allacciare le giuste conoscenze. Infatti solo l’impegno e il duro lavoro sono i mattoncini necessari per lastricare la propria personale strada verso il successo.

Oltre a questo, può sicuramente essere utile avere una buona preparazione in diversi settori, essere aggiornati sulle ultime novità del mercato, pensare fuori dagli schemi, per avere idee sempre fresche, al passo con i tempi ed innovative e magari sperimentare realtà sociali e lavorative diverse dalla propria.

Sergio Marchionne

Anche aver avuto esperienze di vita e di lavoro all’estero può costituire un utile bagaglio personale, che spesso diventa il lasciapassare per tornare a lavorare ai più alti livelli dirigenziali nel proprio paese. Un esempio su misura lo potete trovare nella carriera imprenditoriale di Sergio Marchionne, il manager simbolo del rinnovamento del marchio FIAT, oggi Fiat Chrysler Automobiles N.V.. Dopo una brillante carriera universitaria svolta all’estero, è proprio fuori dall’Italia che ha ricoperto i primi ruoli dirigenziali, dapprima a Toronto in Nord America e poi a Ginevra in Svizzera. Forte di tali esperienze, nel 2003 viene designato per entrare in FIAT da Umberto Agnelli e ancora oggi è CEO del Gruppo.

Ma i dirigenti di successo non sono solo uomini: recenti studi sul mondo del lavoro stanno rilevando che le donne che rivestono ruoli dirigenziali con successo sono in aumento e che spesso le aziende a direzione femminile presentano una maggiore redditività, anche sul mercato azionario.

 

Marissa Mayer

Sempre più donne preparate e motivate scalano le vette di grandi aziende, holding e corporation, soprattutto nel campo dell’ITC. Un esempio tra tutti è il caso di Marissa Mayer, che secondo la rivista Fortune rientra tra le 50 donne più potenti al mondo ed è anche la più giovane ad essere entrata in questa prestigiosa classifica. Grazie ai suoi studi esemplari e alla sua specializzazione nel campo dell’intelligenza artificiale, è stata uno dei primi ingegneri donna ad essere assunto dall’azienda informatica per eccellenza: Google. Grazie al suo lavoro ha scalato i vertici dell’impresa, occupandosi di alcuni servizi web di punta, come Gmail e Google Maps, e attualmente riveste il ruolo di CEO di Yahoo!.