Le magnifiche atmosfere della magica Calabria

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Ai più, Scilla non è altro che stupefacente promontorio che si trova nella parte settentrionale dell’ingresso allo stretto di Messina. In verità, a Scilla, oltre che per poter ammirare bellezze storiche e paesaggistiche in incredibili bellezza, ci si trova in un ambiente che è ricco di magiche atmosfere che rendono unica la bellissima Calabria.

Una più che nota leggenda, racconta che Scilla era una ninfa marina, la quale, venne ad essere trasformata per gelosia da Circe. Una magnifica e struggente narrazione leggendaria che trova epiche pagine tanto nell’Odissea di Omero, quanto nelle Metamorfosi di Ovidio.

Invece, agli occhi meno enfatici e offuscati da tanta poesia di Strabone, stimato filosofo, storico e, nonché apprezzato geografo greco antico, Scilla viene ad essere descritta come uno semplice scoglio similare ad un’isola. Universalmente, i suoi abitanti, fin dall’antichità, erano noti come conoscitori di rotte, oltre che per essere degli abili navigatori.

Millenni dopo Ulisse, i pescatori di Scilla, dunque, si avventurano nello Stretto di Messina in barche ancora più fragili di quella dell’eroe greco. Cacciano il pesce spada, che passa lo stretto da maggio a settembre. I puristi non usano la rete e offrono al re del Mediterraneo un duello ad arpione degno del suo rango. Repentinamente una parola è sulla bocca di tutti: scirocco. Improvvisamente, il mare davanti a Scilla schiuma di rabbia.

Certamente, nessuno si avventurerà in mare, per lo meno oggi. In questi casi, non resta altro che entrare in bar e commentare i capricci del vento. I pescatori di gamberetti tirano su le loro graziose barche blu e le posizionano cautamente accanto a un antico palazzo. Così è Scilla, ricca di colori ocra e vicoli ripidi. Al largo, diverse navi da carico galleggiano all’ombra della Sicilia, mentre nella piazza che si affaccia sullo stretto, uomini maturi vagano apparentemente senza alcuna meta.

Il raggiungere il golfo di Sant’Eufemia con le sue favolose bellezze che le fanno da incredibile cornice, è una delizia per tutti coloro che vogliono vivere e godere delle magnifiche atmosfere della magica Calabria.

Pinete, scogliere, piccole calette bianche e un mare blu intenso su cui domina la sagoma piramidale di Stromboli, appare essere una meraviglia ritagliata appositamente da Madre Natura per rendere unici gli spettacoli ammirabili in Calabria.

E cosa dire, poi delle incantevole Tropea. Prima di divenire una apprezzata meta balneare, a Tropea, la nobiltà, esente da tasse in città, costruì, già nel XVI secolo, deliziosi piccoli palazzi intorno alla cattedrale normanna. Oggi, il suo monumentale centro storico è affacciato sulle spiagge, dominato da una chiesa barocca scortata da cipressi. Lungo le sue strade e i suoi vicoli, ad accompagnare i turisti, fili di cipolle rosse appese alle vetrine dei negozi.

Andare a Pizzo e non deliziare il palato con il suo mitico tartufo, poi, sarebbe un imperdonabile errore. Ma, oltre che questa dolcezza culinaria, il luogo appare essere una fantastica parentesi. Non per nulla, è da ammirare una cappella, che risulta essere, in realtà, una grotta popolata da figure religiose scolpite a grandezza naturale dal muro.

Fu proprio su questa spiaggia che nel 1815 sbarcò Murat, un re decaduto in cerca di un regno. Ma, la sua piccola truppa non fu accolta con pasticcini e quello che era noto come il più bel cavaliere dell’Impero, fu freddamente consegnato alle braccia della vicina fortezza.

Le magnifiche atmosfere della magica Calabria, inoltre, possono essere vissute sulle sue montagne. Qui, l’Appennino appare giocare crudelmente con gli uomini, spargendoli da un massiccio all’altro, oltre che, regolarmente, scuoterli con terribili terremoti. L’Aspromonte, ricoperto di castagni, oggi, diventa anche una ottima pista da sci, che pare, andando a concludere, dominare lo Stretto di Messina.