Le accuse de “La Svolta”, l’amministrazione replica alla Vadino

Letture: 4101

Fa piacere apprendere che ancora esiste il Movimento “La Svolta” e che la dottoressa Rosarita Vadino ne è ancora coordinatrice, come fa piacere sapere che ancora il dottore Sandro Vilardi svolge il suo mandato di Consigliere Comunale al servizio della città. Infatti, certi “personaggi” dimenticati, spuntano solo per fare sciacallaggio, senza avere, fino ad oggi portato contributo al dibattito politico amministrativo.
Ma andiamo con ordine.
La dottoressa Vadino, approfittando dell’ennesima ingiusta condanna del Sindaco, riscopre un incarico datato aprile 2011 il cui ultimo intervento, guardando la pagina facebook è del 2012 con la pubblicazione di un articolo dell’onorevole Laratta.
La Vadino chiede rinnovamento, competenza, entusiasmo per i prossimi amministratori, magari, verrebbe da dire, prendere come esempio il marito, tale consigliere comunale Sandro Vilardi, che brilla per assenze in consiglio comunale, del quale non si conosce nemmeno il timbro di voce e che, l’unica richiesta scritta all’Amministrazione riguarda le buche sulla strada che porta a casa sua. La signora Vilardi dovrebbe sapere che il marito Sandro, membro de “La Svolta”, in decenni di consiliatura ha brillato per assenze e di lui non si ricorda nessun apporto costruttivo.
Magari, la dottoressa Vadino, coordinatrice De La svolta, ho consulato il marito Sandro per dettare le linee guida della futura amministrazione ed il buon governo: “impegno politico responsabile”, certo lo stesso che fino ad oggi hanno prodotto in famiglia.
Infine il riequilibrio di bilancio richiesto dall’Amministrazione.
Alla Vadino che parla di “ingente mole dei debiti comunali”, facciamo rispondere al capogruppo della sua stessa associazione e del gruppo consiliare dove milita il marito.
Di seguito un passo del programma elettorale del Patto della Città, candidato a Sindaco Francesco Fucile anno 2006: “uno dei compiti più urgenti della nuova amministrazione comunale sarà quello di comprendere e analizzare a fondo la reale situazione finanziaria del comune, attivando tutte le iniziative per avviare un’azione di risanamento. Negli ultimi cinque anni di consiliatura sono stati dilapidati, senza alcun costrutto, le ingenti somme derivanti dall’incasso dei tributi evasi nel periodo 1993/2001 che ammontano a diversi milioni di euro. L’indebitamento netto dell’Ente, per mutui presso la Cassa Deposito e Prestiti, si è più che triplicato passando da circa 240.000,00 euro del 2001, ai crica 860.000,00 euro che inevitabilmente ingesseranno i bilanci comunali per i prossimi 20 anni. Le tasse e i tributi non sono state abbassate per come era stato promesso ed anzi per la spazzatura i cittadini bisignanesi pagano più di 2 euro a mq, un triste record. Sono stati occultati molti debiti fuori bilancio e la cassa ha un buco certo di un milione di euro, se si valuta la somma distratta per altre necessità, ma destinata a specifici lavori da realizzare per Sant’Umile”.
La dichiarazione giova ripeterlo risale al 2006 ed Umile Bisignano non era certo ancora Sindaco. Giova precisare che a fronte di una rata mutui, come scrive Fucile di euro 860.000,00, il debito contratto a quella data, per soli mutui era di euro 14 milioni, (27 Miliardi delle vecchie lire). Facile risalire alle amministrazioni che, precedenti al 2006 avevano contratto tali debiti. Inoltre c’è da aggiungere che dal 2010 ad oggi il governo Renzi ha tagliato circa 1milione e mezzo di euro al comune di Bisignano e che dal bilancio abbiamo dovuto togliere circa 7 milioni di euro per tributi non più esigibili (residui attivi ereditati). Il conto adesso è più facile anche per la dottoressa Vadino.
Cara dottoressa Vadino se si fosse consigliata con Fucile che, per come scrive Lei stessa, “in tempi non sospetti ad evidenziare la catastrofica situazione economico-finanziaria del Comune di Bisignano, prevedendo, con la precisione che lo ha sempre contraddistinto, la disfatta finanziaria dell’Ente”, invece che con suo marito… … .
Anzi, consigli a suo marito di rassegnare le dimissioni da incarico che non ha mai “onorato”.
Infine, Fucile, da qualche anno sta dicendo di accedere al riequilibrio e noi l’abbiamo fatto, così come sta dicendo di trovare un accordo per il bene della città: il documento a firma Vadino, non getta certo le basi.

Comunicato Stampa
del 12 Ottobre 2016