Il Comune di Bisignano è ancor di più depotenziato nel suo organico. I tirocinanti over 60 da inizio giugno non lavoreranno più nell’Ente, ed è questa un’altra misura annunciata che riguarda l’introduzione di uno “scivolo pensionistico” per lavoratori over 60, compresi in altri bacini di precariato.
Il piano, che dovrebbe interessare circa 1.100 persone, prevede uno stanziamento di 25 milioni di euro da parte della Regione. Questi fondi saranno destinati all’erogazione di un assegno di inclusione sociale che accompagnerà i beneficiari fino al raggiungimento dell’età pensionabile.
Il commento di Lucantonio Nicoletti è lampante: «Come Assessorato ai Lavori Pubblici respingo con forza la decisione di applicare una legge regionale che mette alla porta lavoratori over 60, uomini e padri di famiglia che ancora tagliavano l’erba e pulivano le cunette a mano. Gente concreta, che conosceva il territorio centimetro per centimetro. La Regione li accompagna alla pensione con 630 euro al mese, quando sarebbe bastato lasciarli ai Comuni per 700 euro. È davvero questa l’equità che vogliamo? È davvero questo il modo per valorizzare chi ha lavorato in silenzio, con dignità, senza mai tirarsi indietro? Mi chiedo, e lo chiedo a chi ha scritto questa norma: è inaccettabile».
Lo stesso Nicoletti ha sottolineato da una parte la profonda delusione per la scelta, dall’altra il pieno ringraziamento per quanti hanno lavorato a Bisignano: «Chi andrà adesso ad aprire e chiudere l’acqua nei nostri quattro serbatoi? Chi aiuterà davvero il territorio? Cara Regione, allontanate ogni giorno di più le persone con queste leggi. Poi vi stupite se la gente non ha più stima nelle istituzioni. Oggi, lo ammetto con amarezza, sono profondamente deluso. Dopo anni di lavoro, è la prima volta che mi viene voglia di mollare tutto. Ma non lo faccio, per rispetto di chi ha dato l’anima con me. A loro va il mio grazie sincero: con solo 10 operai (da oggi diventano 6) abbiamo fatto tanto…».
L’assessore chiude il suo pensiero con questo dato di fatto: «E a chi oggi polemizza con invidia qualche “famoso” per non aver lasciato un segno in tanti anni ricordo una cosa semplice: una volta c’erano 22 dipendenti, tre fontanieri, un fabbro, e un parco mezzi completo (ruspe, trattori)».