La Calabria terza regione più povera d’Italia dopo Sicilia e Puglia

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povertà

È quanto emerge dal report dell’Istat sulla povertà in Italia, diffuso oggi: Nel 2012 la povertà relativa è più diffusa in Sicilia, Puglia e Calabria. L’incidenza della povertà relativa raggiunge il 29,6% in Sicilia, il 28,2% in Puglia e il 27,4% in Calabria. Ovvero la metà dei poveri assoluti in Italia, 2 milioni 347 mila persone, risiede nel Sud del paese. Erano 1 milione 828 mila nel 2011.

I valori più bassi invece li registrano la provincia di Trento (4,4%), l’Emilia Romagna (5,1%) e il Veneto (5,8%).

A vivere in povertà assoluta sono 4 milioni e 814mila persone, che non possono permettersi nemmeno un paniere di beni e servizi essenziali. Si tratta dell’8% della popolazione, con un aumento di 2,3 punti percentuali dal 5,7% del 2011. I minori in povertà assoluta al Sud sono 1 milione e 58 mila (703mila nel 2011, l’incidenza è salita dal 7% al 10,3%) e gli anziani 728 mila (707mila, l’incidenza è pari a 5,8% per entrambi gli anni). Le famiglie in povertà assoluta sono il 6,8% delle famiglie italiane.

La linea di povertà, spiega l’Istat, è una soglia convenzionale che individua il valore di spesa per consumi al di sotto del quale una famiglia viene definita povera in termini relativi. La soglia di povertà relativa nel 2012 per una famiglia di due componenti è pari alla spesa media mensile per persona di 990,88 euro.

La disparità economica tra Nord e Sud del paese, continua ad essere un grosso problema che provoca un maggiore degrado sociale tra i cittadini, che hanno bisogno di maggiore assistenza e uguaglianza.