La banda Musicale di Bisignano ad Assisi

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Dalla città di Sant’Umile a quella di San Francesco d’Assisi: un viaggio di fede e buona musica è stato compiuto dalla banda musicale “Città di Bisignano” che si è esibita sabato mattina in terra umbra. La banda della presidente Francesca Pirillo ha, dunque, portato la musica della città cratense in uno dei luoghi di culto più visitati d’Italia, con umiltà e competenza. Un gruppo coeso di circa trenta elementi, tra musicisti e accompagnatori, ha sopportato circa dieci ore di pullman per raggiungere la cittadina umbra, rilevando la voglia di fare musica, universale e senza barriere. Suonare ad Assisi, infatti, non è un privilegio che capita tutti i giorni e lo sanno bene i ragazzi, visibilmente emozionati. Ragazzi che hanno sognato da tanto tempo questo momento e da giorni hanno fatto grossi sforzi per ben figurare, sacrificando oltre al loro tempo libero anche un po’ del loro portafoglio, con la banda che, facendo economia e senza grossi sponsor alle spalle, ha impiegato molte risorse per raggiungere quest’obiettivo. Erano stilisticamente perfetti i ragazzi della banda sia dal punto di vista musicale e sia sull’abbigliamento, con un’eleganza riconosciuta anche dai tanti turisti, i quali hanno puntato l’attenzione sul gruppo, a volte tempestandolo di domande.

Nel piazzale della basilica di San Francesco i ragazzi, accompagnati anche da altri due maestri, hanno intrattenuto il pubblico per circa una mezzora, con cinque marce caratteristiche, tra cui “L’Avanti”. Durante l’esibizione in tanti hanno ripreso la buona musica della banda, e anche le comitive di calabresi presenti ad Assisi hanno telefonato ad amici bisignanesi per dare una testimonianza di un punto di forza locale che è emerso anche al di fuori della Calabria.

Dopo l’esibizione musicale, i ragazzi sono stati accolti con una messa di fronte la tomba di San Francesco, dove è avvenuto uno scambio di doni, con la banda che ha donato un piatto raffigurante il logo della banda e Sant’Umile, mentre dall’altra parte i padri francescani hanno distribuito attestati e segni di stima tangibili. Il ritorno a casa è stato una festa, con i ragazzi stremati ma felici, per una giornata che, di certo, sarà ricordata come una grande avventura realizzata alla perfezione.

Massimo Maneggio