Il mistero ancora irrisolto delle ossa di Sant’Umile da Bisignano

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Il caso di Sant’Umile da Bisignano continua a tenere con il fiato sospeso. Non si possono per ora avere ancora certezze in merito alla reale appartenenza delle presunte ossa del Santo calabrese consegnate lo scorso mese di gennaio dopo la confessione da un fedele al Padre provinciale dei Frati Minori di Calabria Francesco Lanzillotta.

Il Ris di Messina non ha infatti potuto procedere all’estrapolazione del Dna nucleare per accertare la loro origine. Le presunte ossa di Sant’Umile, che erano state trafugate la notte tra il 13 e il 14 marzo del 1977, come annotato da un frate a mano nel libro delle Cronache del Convento, dopo la denuncia dell’accaduto dello stesso padre provinciale ai carabinieri del Nucleo Tutela patrimonio culturale di Cosenza, furono in seguito ai primi accertamenti sequestrate dai militari del nucleo speciale dell’Arma e successivamente, dopo l’approvazione del magistrato della procura della Repubblica di Cosenza Salvatore Di Maio titolare dell’inchiesta, portate al Ris di Messina insieme a una reliquia in possesso dei frati francescani allo scopo di effettuare una comparazione per accertarne l’appartenenza.

Padre Lanzillotta aveva sospettato che i reperti ossei consegnati dallo sconosciuto fedele fossero proprio quelli di Sant’Umile trafugati nel 1977 per via di una serie di “indizi” oggettivi tra cui il loro essere “incartate” in un inserto del quotidiano “Il Tempo” non più in stampa. Ma, poiché il Ris di Messina in seguito alle prime analisi ha comunicato l’impossibilità di effettuare l’estrapolazione del Dna nucleare senza l’irrimediabile distruzione della reliquia, gli organi ecclesiastici hanno deciso di rinunciare all’esame comparativo del Dna, tra i resti ossei restituiti a padre Lanzillotta e quelli della reliquia riconosciuta di Sant’Umile, per evitare di vedere distrutta una delle poche reliquie accertate del Santo calabrese. A seguito di questa decisione e per portare a termine l’inchiesta che tanto sta appassionando i fedeli, la chiesa e la Calabria tutta per la profonda importanza spirituale del bene ritornato in possesso dei frati francescani minori, la magistratura sta provvedendo alla nomina di un consulente che effettuerà sui resti ossei in questione l’esame del carbonio – 14.

Giuseppe Massari
su: Mezzogiorno Italia (del 24/03/2012)