IL DIALOGO, forza della nuova Calabria

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Gli appelli rivolti nelle scorse settimane al Presidente Scopelliti non sono rimasti del tutto  inascoltati.

Numerosi sono stati i cittadini che, uscendo dall’apatia e dalla diffusa indifferenza, unitamente a Sindaci ed Amministratori locali, hanno contribuito ad evitare la deriva inquieta della questione sanitaria.

Nel contempo, bisogna dare atto al Governatore, pur condizionato dai tagli dell’enorme deficit, di aver in qualche modo compreso disagi ed esigenze di intere comunità che al limite dell’esasperazione chiedevano attenzione e comprensione.

Facile a dirsi ma sovente difficile a farsi, questo è il dialogo; ed è ciò di cui ha bisogno la Calabria per iniziare a sperare e farsi protagonista di una rinascita in ogni settore della vita sociale, civile ed economica.

L’occasione di poter confidare nelle proprie Istituzioni non è perduta! La possibilità di avere interlocutori che si fanno carico delle necessità della propria gente, anziché di occupare potere fine a se stesso, non è svanita; ma molto vi è ancora da lavorare.

 

In realtà, la sorta di moratoria intervenuta per alcuni presidi ospedalieri, concede la possibilità di una opportuna riflessione e soprattutto di una dovuta analisi da parte delle strutture interessate, circa la qualità, l’efficacia e l’efficienza dei servizi offerti ai cittadini utenti.

E’ giusto arrivato il momento che dalla gestione sanitaria venga “cacciata” la deleteria politica dell’amico e raccomandato per far spazio alla responsabilità, professionalità e meritocrazia.

Il dialogo intrapreso è un’esigenza, che non può essere avvertita solo nelle fasi emergenziali ma deve diventare caratteristica essenziale nell’approccio ad ogni criticità esistente.

Affichè ciò si realizzi sono indispensabili alcuni presupposti:

–  che i cittadini tutti si facciano interpreti e portatori attivi delle problematiche;

– che le Istituzioni, spogliate di ogni parzialità e pregiudizio,  guardino all’unico interesse generale e collettivo, partendo dai lontani, dalle realtà periferiche da sempre inascoltate.

La vicenda sanità, dimostra  che quando il popolo si muove e chiede, è possibile ottenere, e che nessuna battaglia civile è inutile.

Ogni cittadino deve tenere ben a mente e considerare che oggi  la “politica” non previene le problematiche ed esigenze ma spesso interviene solo a danno compiuto o su pressanti richieste della collettività; manca, per dirla con una parola purtroppo ormai in disuso, di lungimiranza.

E’ pur vero che non si può dare ciò che non si possiede; il guardare lontano non s’inventa né s’improvvisa, e spesso ci si ritrova in strutture ed apparati che non riescono a vedere oltre il proprio naso, ma il dialogo è un mezzo efficacissimo per spronare a farlo.

Dialoghiamo e confrontiamoci tutti e sempre, cittadini, politici, istituzioni e tutto potrà cambiare in meglio.

E riprendendo quanto da noi scritto al Presidente Scopelliti, ci sembra il caso di affermare che tanta acqua sporca è stata buttata via, altra ancora ne rimane; il bambino per il momento è salvo, bisogna ora farlo crescere e farne un uomo capace di costruirsi un futuro; questo è compito di tutti i calabresi, nessuno escluso.

Cosenza 2 ottobre 2010

Raffaele Papa
Commissario MpA Prov. Cs