Il depuratore sarà affidato ad una società di Verona?

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Indiscrezioni importanti per il futuro della depurazione che se confermate saranno certamente clamorose. Le indiscrezioni trapelano dal palazzo della città. Secondo queste fonti ci sarebbero stati colloqui informali ed incontri preliminari, fra amministratori comunali, tra cui il sindaco, ovviamente, ed una grossa azienda di Verona che opera in questo delicato settore. Dagli incontri sarebbe venuta fuori la volontà di volere affidare la depurazione a questa azienda che, da parte sua, sarebbe disponibile ad investire su Bisignano anche con la costruzione in loco di un impianto di depurazione all’avanguardia che ingloberebbe pubblico e privato. Ma c’è di più. Fra le cose già discusse ci sarebbe anche il destino del personale oggi impiegato nel settore. L’azienda veronese sarebbe disposta ad assorbire l’intera manodopera ed anzi acquisirne altra.
La depurazione, al momento è affidata alla Consuleco, azienda che opera sul territorio da anni, in molte occasioni contestata dai cittadini della zona, quella di contrada Moccone per “odori nauseabondi”. Buoni rapporti non intercorrono nemmeno con questa amministrazione.

In più occasioni il sindaco, Umile Bisignano, con propria ordinanza, ha chiuso gli impianti, subito riaperti, dopo i ricorsi dell’azienda. Impianti che sono stati chiusi anche da provvedimenti sovracomunali. In ogni caso, l’azienda continua ad operare sul territorio impegnata anche nella depurazione di rifiuti pericolosi.

Oggi, amministrazione e Consuleco, continuano ad essere ai ferri corti, in attesa delle determinazioni del Tar sull’ennesimo ricorso presentato. Si parla di contratto scaduto e quindi della prerogativa dell’amministrazione comunale di revocare l’affidamento della depurazione pubblica alla Consuleco tanto che, qualche anno addietro, era stata fatta anche una gara d’appalto. La Consuleco non ha partecipato, e ha vinto un altra azienda, la Smeco, alla quale la gestione non è stata mai affidata.

L’Amministrazione poi reclama una sorta di “fitto”, si tratterebbe di oltre 300 mila euro, che l’azienda, ormai da tempo non avrebbe versato nella cassa del comune.

Insomma, se la notizia di questi “preliminari” con l’azienda di Verona dovesse essere vera e confermata, si aprirebbe un nuovo fronte nella depurazione locale che continua a vedere contrapposti questa amministrazione e la Consuleco e che se da una parte potrebbero scrivere la parola fine a questa lunga e delicata vicenda sulla depurazione in città, dall’altra apre un altro filone di polemica.

Rino Giovinco
su: Gazzetta del Sud