Il caso del Santuario: il sindaco scrive al Papa

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Il problema del Santuario di Bisignano arriva in Vaticano. Il sindaco della città Umile Bisignano ha deciso di scrivere una lettera a Papa Francesco per segnalare i disagi non solo della comunità religiosa, ma anche la preoccupazione dei residenti per un patrimonio che non è solo spirituale. A tre anni dalla chiusura, nonostante gli appelli dei frati francescani, costretti a lasciare la loro casa, nonostante i sopralluoghi effettuati, nonostante il Cipe abbia impegnato un apposito finanziamento pari a 1.100.000 euro, nessun intervento è stato avviato.

Purtroppo, Santità, dal febbraio del 2010, a causa di una serie ininterrotta di eventi metereologici, di consistente portata, di tale intensità quale neanche i più anziani e saggi concittadini ne ricordano di simili, per una frana nella zona retrostante l’Abside della chiesa, è stata disposta la chiusura immediata, in via precauzionale dell’intero complesso monostatico. A distanza di oltre tre anni, per lungaggini burocratiche e per la grave crisi che sta attanagliando il mondo intero, non riesce ancora a riconsegnare la struttura monastica e la chiesa al culto dei numerosissimi fedeli che, da ogni parte della Calabria, dell’Italia e anche dall’estero, pellegrini e fiduciosi raggiungevano la nostra città per chiedere le intercessioni dell’amato Sant’Umile presso Dio e la Sua Santissima Madre”.

Inoltre, il Sindaco scrive: “Ci saremmo aspettati una attenzione maggiore da parte delle istituzioni, più volte sollecitate. Purtroppo non è stato così! La nostra cara e nobile Terra di Calabria continua ad essere ricordata per gli aspetti negativi che, purtroppo anche se isolati, emergono tra i fatti di cronaca giornalieri, e si preferisce tralasciare gli aspetti più edificanti che testimoniano la grandezza di un pezzo di storia dell’Italia.

Il Santuario dopo la canonizzazione di Sant’Umile, avvenuta a Roma il 19 maggio del 2002, era divenuto meta di pellegrinaggio portando benefici anche economici al territorio. Il primo cittadino dà quindi priorità alla riapertura del Convento, ed ha chiesto aiuto al Pontefice con una missiva datata 19 aprile 2013. “Sono fiducioso- ha detto- il Papa risponderà”