Il boom di Grillo fa paura ai partiti

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Alla vigilia delle elezioni il Movimento5Stelle sembra veramente spaventare gli altri gruppi. “Non lo so come andrà, so solo che c’è un terrore che aleggia” dice Beppe Grillo.

Nell’ultimo sondaggio viene confermato che la distanza tra i poli è diminuita, con Bersani comunque in vantaggio e Berlusconi separato da un distacco valutabile tra i 4 e i 7 punti ma che deve guardarsi dal “rally” di Grillo che recupera un punto e mezzo a settimana e si permette di insidiare perfino la seconda piazza (fra i partiti, non le coalizioni), mentre Monti cala, sia pur di poco.

La consacrazione definitiva per l’M5S è arrivato dopo il boom nelle regionali in Sicilia.  Anche se sui candidati parlamentari che si preparano a invadere Montecitorio e Palazzo Madama regnano molte incognite: nessuno li conosce davvero, essendo stati selezionati da poche migliaia di attivisti attraverso il meccanismo  delle primarie online. Ma ormai tutti gli occhi sono su di loro, e  tutti gli altri candidati – da Bersani alla Lega – hanno già cominciato a corteggiare gli uomini e le donne di Beppe Grillo nella speranza di poterli cooptare.

A temere Grillo c’è anche Monti che ad un intervista su Corriere.it dice: Che cosa temo di piu’? “Il successo di “Grillo. Il fenomeno Grillo merita tutta la nostra attenzione e capisco che i partiti tradizionali possano sentirsi a disagio e hanno ragione, ma se avessero fatto la riforma elettorale decente le piazze di Grillo sarebbro meno piene”.

A descrivere Grillo come un’«epidemia irrefrenabile» è un servizio della tv Cnbc, secondo il quale il Movimento 5 Stelle «attraversa un momento positivo» e «può sfidare i favoriti» attingendo «al 30 per cento di elettori ancora indecisi». «Grillo è anti-austerity, anti-Europa e anti-euro – sostiene il servizio – e può raccogliere non solo il voto di protesta ma anche quello di elettori poco convinti di Silvio Berlusconi e Pierluigi Bersani».