I Musicanti del Vento pubblicano il loro terzo cd

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COSENZA I Musicanti del Vento tornano alla ribalta, confermando la pubblicazione del loro terzo album “Al circo del Poeta matto”. L’ultima fatica del gruppo musicale cosentino è attesa dai numerosi fan, che hanno apprezzato negli ultimi anni il folk-rock innovativo e le melodie che hanno abbinato tradizione e innovamento. Un disco dal valore doppio, anche perché nel luglio scorso il gruppo decise di interrompere il tour estivo, lasciando anche molti interrogativi sul proseguo del loro cammino musicale. Gli Mdv all’epoca spiegarono che:«Il contesto in cui fin’ora siamo sopravvissuti, purtroppo non è più in linea con la nostra espressione artistica, che rischierebbe di danneggiarsi drasticamente. Aspettando altri tempi vi salutiamo vi abbracciamo e vi ringraziamo dal più profondo del nostro cuore per ogni emozione che ci avete regalato». I tempi migliori sono arrivati ora, con il gruppo che annuncia, dunque, la pubblicazione del loro terzo disco, che sarà disponibile anche in download su I-tunes. Gli Mdv parlano della loro ultima fatica musicale:«”Al circo del poeta matto” è un disco introspettivo, è un viaggio intimo attraverso le più svariate angolazioni, è l´affermazione in piena coscienza dell´individuo che fa comunità, pur mantenendo integro e riconoscibile il suo volto, il suo senso critico. Questa è la trama che lega insieme le diverse storie all´interno dell´album, e ad ogni personaggio è affidato il compito di confutare maniere, abitudini e verità buttateci addosso come uniche alternative.

Le musiche seguono come ombre questo viaggiare e non si avverte l´esigenza di intrappolare il tutto sotto un´etichetta, un genere, proprio perché anche le musiche vestono a pennello la volontà di scindere e sfaccettare l´unità di veduta, raccontando la vita attraverso gli occhi di tutti». Un lavoro fatto con un senso critico non indifferente:«Inevitabili e tangibili sono le ripercussioni del non brillante periodo storico, segnato dalle precarie condizioni in cui versa il quadro socio-politico dell´Italia. A volte nei brani sembra di toccare con mano lo smarrimento, la povertà spirituale, la confusione ed il grande vuoto nell´animo della gente ,spesso, riempito di nulla, di un niente che divora la speranza Il viaggio del poeta matto termina però con un lieto fine, affidato al brano di chiusura “Zappo la terra”: la riconciliazione dell´uomo con la natura, che pacifica i sensi e riavvicina l´uomo al senso stesso della sua esistenza, lo rasserena, gli fa chiaro nella mente e lo rimette sul cammino con la stessa premura che una madre usa verso un figlio».

Massimo Maneggio
su: Calabriaora