I consiglieri di minoranza presentano ufficialmente la mozione di sfiducia

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I consiglieri di minoranza hanno presentato, ufficialmente, la mozione di sfiducia nei confronti della Giunta capeggiata da Umile Bisignano. Le dimissioni in seno alla maggioranza, nell’ultimo periodo, sono un campanello d’allarme per l’opposizione, che a pochi mesi dalle amministrative cerca di anticipare la fine dell’amministrazione comunale. I consiglieri illustrano la loro mozione di sfiducia:«Presentiamo questa formale mozione nei confronti del sindaco e della Giunta municipale di Bisignano, premettendo che la città di Bisignano vive uno stato di crisi economico-sociale e culturale, che si è ulteriormente aggravata per l’inconcludenza dell’azione politico-amministrative e per l’eccessivo personalismo del sindaco. Tale protagonismo è stato devastante per la città che non ha risolto nessuno dei problemi esistenti.

Le scriteriate e autoritarie scelte amministrative, di cui il sindaco porta per intero la responsabilità, hanno causato il fallimento del progetto politico di “Solidarietà e Partecipazione” e allo sfaldamento dell’attuale maggioranza eletta». La minoranza prova a elencare tutte le mancanze degli attuali amministratori:«Non hanno avuto la capacità di affrontare e risolvere i problemi della città e del suo territorio, né di individuare e proporre soluzioni tangibili e concrete, prima fra tutte la chiusura da due anni del santuario di Sant’Umile con grave nocumento alla comunità bisignanese; la mancata realizzazione del Psc, la mancata apertura dei musei della liuteria e dell’arte sacra, l’insopportabile ritardo nella realizzazione delle opere pubbliche, i cui lavori sono ormai fermi da più mesi, il mancato rapporto di collaborazione con tutte le associazioni culturali presenti, e il mancato rapporto con il personale comunale bistrattato, sfiduciato e disilluso in più occasione e, infine, la mancata possibilità di predisporre il tanto conclamato concorsone di assunzione per gli Lsu/Lpu».

I consiglieri hanno da ridire anche sul sindaco:«Si è barricato – continuano gli elementi dell’opposizione – in un meccanismo autoreferenziale, mostrandosi incapace di un colloquio vero con molti dei suoi collaboratori, i consiglieri comunali e la minoranza. Il sindaco è incapace di attivare un’azione di governo credibile ed efficace e che la stessa rimane in carica grazie al solo sostegno di persone elette nelle file dell’opposizione». I consiglieri comunali, appartenenti dell’opposizione, Francesco Fucile, Elio Rago, Roberto Cairo, Giampiero Esposito, Antonello Gallo, Franco Russo, Sandro Vilardi e Francesco Attico hanno richiesto anche la convocazione del consiglio comunale per discutere due punti all’ordine del giorno, inerenti a questa mozione di sfiducia e per discutere sulla situazione politico-amministrativa della città, sempre più confusionaria e ricca di colpi di scena.

Massimo Maneggio