Gli auguri del dirigente scolastico Umile Montalto

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Come ogni anno ci avviciniamo alle feste natalizie. Basta guardarsi intorno: sfavillio di alberi addobbati, lunghe file di panettoni farciti e dolciumi nei supermercati, montagne di giocattoli, telefonini, tv led hd 3d, computer, messaggi pubblicitari, pellicce, auto e aerei pronti a partire per i paradisi esotici e per gli hotel di lusso, tonnellate di petardi; frastuono dappertutto, nonostante la crisi e la paura !
Anche i ragazzi sono elettrizzati: aspettano i regali, i vestiti nuovi e firmati, i film nei cinema, i cellulari di ultima generazione, le sospirate vacanze.
E’ la società dei consumi e del benessere, che nasconde un silenzio e un vuoto abissali!
E’ la società che dimentica i poveri, gli anziani, gli oppressi, gli emarginati, i bambini che soffrono e muoiono, gli ammalati negli ospedali, i disabili, gli affamati, le donne umiliate, i senza tetto, chi non ha lavoro e vive d’inedia, le case, dove un posto vuoto impedisce di “ritrovare … un nido e librarsi in volo con la rondine, che ti porta la brezza e il profumo del mare”!
E’ la società dell’indifferenza, che non si degna di dare la mano al vicino, alle persone dello stesso condominio, di salutare la maestra per la strada.
Eppure siamo in tanti, sempre più immobili, obesi ed aggressivi, nell’universo digitale del pollice, nel mondo virtuale e piatto di uno schermo, mentre il sole all’orizzonte, dietro i vetri, tristemente, saluta un’altra giornata inutile, senza il respiro dei profumi, senza lo stupore per la bellezza dei colori, senza guardarsi negli occhi!
E tutto, rigorosamente, in playback!
E, nostalgico, ritorna alla mente il passato, quando a Natale la Solidarietà e la
Bontà si esprimevano con un semplice gesto, con un sorriso, con il pane appena
sfornato, dato al vicino, con i dolci e la pasta speciale attesi per un anno, con la
“croce” sul tavolo la sera della Vigilia, con la riconoscenza ai genitori.
E si aspettava Gesù: lo si sentiva dentro, come un richiamo ad essere buoni,
anche con i pantaloni rattoppati, la cipolla, il lardo e il pane ammuffito, il gregge da
pascolare, il sudore dei campi appena arati…
Era Natale quando un treno cigolante ti riportava il padre dalla Germania, con
l’odore della brillantina e il sapore del cioccolato.
Si viaggiava in Oriente con la stella cometa, con i pastori e l’odore del
muschio, cercato lungo le rive dei torrenti, all’ombra dell’ilice maestoso, con il vischio
appeso alle porte e il suono armonioso degli zampognari.
Era Natale attorno ai camini accesi, dove le fiabe e il racconto dei nonni
illuminavano le notti fredde, alimentando la fantasia, al sapore delle castagne al
forno.
Era Natale in chiesa, raggiunta con i piedi bagnati dalla neve sovrana e il volto
sferzato dal vento gelido di tramontana!
***
E’ impossibile forse ritornare indietro, frenare la corsa alla robotizzazione
dell’uomo, ma la Scuola e la Famiglia hanno il dovere di cercare, con ogni mezzo, di
instillare negli alunni i sentimenti più genuini di Amore, Rispetto, Pace, Solidarietà
e Perdono!
La nostra opera educativa sarebbe inutile se all’apprendimento non
anteponessimo questi Valori!
E’ l’ultimo (forse l’unico) compito che ci viene assegnato e riconosciuto
universalmente!
E allora adoperiamoci concretamente affinché il Natale rechi con sé tutti gli
aspetti positivi possibili, per cambiare in meglio il corso della nostra vita e della
storia.
Fate in modo che nelle scuole e nelle vostre case si realizzi un clima di
collaborazione, di stima, di fiducia, di comprensione, di aiuto verso il prossimo, che
domani possa trasformare questi deboli figli in cittadini competenti, tolleranti, civili
e responsabili, capaci di discriminare il male dal bene, di pensare con la loro testa,
dimostrando di essere veramente liberi e non schiavi della pubblicità e del falso
progresso, che ci vogliono continuamente sul palcoscenico dell’APPARIRE!
Fate in modo che i ragazzi vivano INSIEME il loro tempo, con calma, gioia e
serenità, a contatto con la Natura ed il Prossimo, che sappiano affrontare le difficoltà,
cadere e rialzarsi, trovando, da soli, la soluzione agli ostacoli, con perseveranza e
creatività.
Dialogate con loro; alimentate i loro sogni e le loro speranze: incoraggiateli!
Sono queste le cose che sento di dirvi e di chiedervi, esprimendo a tutti i miei
più fervidi AUGURI DI BUONE FESTE, sperando che ogni giorno sia Natale!

 

Umile Montalto