Generazione freelance: in Italia i “lavoratori autonomi senza dipendenti” sono 4,5 milioni

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L’ondata dei freelance non si ferma e conquista anche il nostro Paese. Sono i Millennials e la Generazione Z in particolare a far registrare un picco positivo in questo senso, grazie alla loro concezione del lavoro che appare del tutto diversa rispetto a quella delle precedenti generazioni.

Secondo i dati riportati dall’Associazione Italiana dei Freelance (ACTA), in Italia ci sono al momento circa 4,5 milioni di “lavoratori autonomi senza dipendenti”. Tale cifra è in continua crescita e sembra andare incontro ai trend di Paesi che hanno dato l’esempio in quest’ambito come gli Stati Uniti, dove la percentuale di popolazione che lavora da remoto arriva al 33%.

 

Chi è il freelance e cosa fa?

La parola “freelance” sta a indicare un lavoratore autonomo dotato di partita IVA che offre la propria prestazione professionale a diversi clienti, che solitamente ricerca egli stesso. Attenzione però a non confonderlo con il libero professionista, che di solito è anche iscritto a un albo professionale o ad associazioni di categoria.

Il freelance in genere lavora nei settori della formazione (insegnante, tutor), della comunicazione (copywriter, art director, traduttore), finanziario (consulente, agente assicurativo) e informatico (programmatore, sviluppatore), ma il raggio d’azione è talmente ampio che risulta difficile elencare tutte le mansioni che si possono svolgere da freelance.

L’occorrente per lavorare da freelance

Per intraprendere questo percorso è necessario innanzitutto avere un abbonamento a Internet che garantisca una connessione stabile e veloce, un esempio può essere quello proposto da Linkem, che non dà limiti di navigazione. Bisognerà poi selezionare tra le varie piattaforme esistenti quella più adatta al proprio settore di competenza, per consultare le richieste di clienti che sono più in linea con il proprio profilo professionale.

Inoltre, essendo un lavoro che si svolge da pc, è indispensabile avere uno spazio dedicato in casa che sia lontano da rumori e distrazioni esterne.

Un ultimo consiglio: meglio dotarsi di un buon piano di backup, per evitare di perdere dati e documenti sui quali si sta lavorando.

 

I vantaggi del lavoro da remoto

Il freelance, in quanto indipendente, è completamente padrone dei propri spazi e del proprio tempo, e ha l’opportunità di conciliare la vita professionale con la vita privata al contrario della maggior parte di chi svolge un lavoro d’ufficio. Dovendo gestire una mole di lavoro non indifferente e non costante, inoltre, acquisirà anche metodo e disciplina, soprattutto per quanto riguarda i ritmi di lavoro.

Un altro vantaggio importante è quello di avere l’occasione di espandere la propria rete di contatti, scegliendo con chi lavorare. A questo proposito, è bene saper dire di no e rifiutare un lavoro se si è sovraccarichi o se le condizioni proposte da un cliente non sono convenienti.