Fini a Cosenza: “Non si candidino i condannati”

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Ha parlato ampiamente di politica nazionale, di riforma elettorale, di candidatire pulite e di Pd e Pdl, il presidente della Camera Gianfranco Fini, intervenendo a Cosenza  ad una manifestazione di Fli alla presenza della parlamentare Angela Napoli. Sul caso Reggio e sul possibile scioglimento del Comune per infiltrazioni mafiose ha preferito invece mantenere un atteggiamento molto istituzionale, limitandosi a dichiarare di avere  grande stima per il ministro Cancellieri e di ritenere  giusto attendere le decisioni che prenderà, senza commentarle preventivamente nè in un senso e nè nell’altro. Più dura Angela Napoli che ha  puntualizzato: «Conoscendo i fatti credo ci siano tutti gli elementi perchè si vada verso lo scioglimento».  Sulla riforma della legge elettorale Fini è stato chiaro: « vogliamo ridare dignità alla politica, l’elettore deve avere la possibilità di scegliere non solo il suo partito, ma anche il suo rappresentante». La sua proposta è quella dei  collegi uninominali maggioritari: «chi arriva primo va in parlamento, chi arriva secondo aspetta». Scettico sul fatto che questa idea possa passare Fini ha  aggiunto: « propongo che i partiti facciano un patto, non candidino i condannati in primo grado, fermo restando la presunzione d’innocenza fino al terzo grado. Principio che non va cambiato».
Sulla situazione attuale del Pdl il presidente della Camera non ha dubbi che i nodi stiano venendo al Fpettine. « Avevamo già denunciato l’assenza  di democrazia interna all’interno di quel partito, ha detto,  i troppi  cedimenti nei confronti della Lega e le promesse non mantenute in ordine alla situazione economica del Paese». Al Pd invece il riconoscimento della garanzia di un livello di confronto e democrazia interna che si contrappone alla  logica padronale del partito di Berlusconi.
Su un eventuale Monti Bis  Fini ha detto che se la sua  Lista per l’Italia avrà voce in capitolo nella scelta del Premier la possibilità di proseguire con l’attuale Presidente del Consiglio c’é e poi saranno gli italiani a decidere.

Fonte: Telereggiocalabria