Discarica Scala Coeli…il rebus

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COMUNICATO STAMPA DEL 31/03/2015

In ordine all’apertura della discarica di Scala Coeli il comitato antidiscarica di Scala Coeli , a beneficio dell’ intera comunità, intende far luce sui recenti sviluppi della vicenda al fine di evidenziare l’azione contraddittoria del Dipartimento Ambiente della Regione Calabria generata da una serie di interpretazioni lacunose e ingiustificate. Ed allora, occorre richiamare la nota del Sig. Iemboli Gennaro il quale, il 16 febbraio con una serie di argomentazioni analitiche e circostanziate, ponendo all’attenzione dell’organo amministrativo tutti gli elementi ostativi all’apertura della discarica di Località Pipino, lo diffidava a non consentirla. Elementi, del resto, già noti e più volte ribaditi con forza da questo comitato, ma, tuttavia,rimasti tristemente silenti e privi di opportuna considerazione da parte dell’ente che più di ogni altro dovrebbe tutelare il territorio, l’ambiente e, di riflesso, la comunità. Giova, pertanto, richiamare la disposizione di cui all’art. 31 della Legge regionale n. 35 del 10/08/2012 la quale prevede il divieto di aprire discariche per rifiuti non derivanti da produzioni agricole in zone a coltivazione protette e di qualità. Orbene, l’efficacia di tale tessuto normativo di rappresentare un concreto e non diversamente interpretabile elemento inibitorio all’apertura della discarica di Scala Coeli è stata Autorevolmente espressa dal parere del Consiglio di Stato n. 1065/2014, il quale testualmente:”è evidente che tale disciplina legislativa sopravvenuta non travolge, di per sé, gli atti impugnati in quanto adottati precedentemente alla sua entrata in vigore: ma rebus sic stantibus (stando così le cose n.d.r.), inibisce per certo l’apertura della discarica” la quale, si badi bene, non è mai stata aperta, né alcun rifiuto è stato giammai ivi conferito. In riscontro alla predetta diffida la Regione Calabria, con contestuale rinvio degli atti all’Avvocatura regionale, disponeva la “sospensione con decorrenza immediata del conferimento dei rifiuti presso la discarica ubicata in Località Pipino nel Comune di Scala Coeli”. Tuttavia pur a tutto voler concedere, non si comprende come si possa sospendere un’attività che non è mai iniziata (sic!!!!), tanto più ove si consideri che è stata la stessa Regione Calabria a diffidare la Bieco S.r.l. nel 2013 , nel 2014 e in ultimo il 14/01/2015 per aver eseguito lavori in difformità all’autorizzazione. Appaiono, pertanto, vani e stucchevoli i tentativi del Dipartimento Ambiente della Regione di evidenziare sia in atti ufficiali che in comunicati a mezzo stampa la sospensione di un qualcosa che non è mai iniziato. Non c’è ancora alcuna discarica e non potrà esserci poiché a questa conclusione conduce una fedele interpretazione della Legge che si impone come doverosa, nonché un’autorevole Pronuncia del Consiglio di Stato. E, d’altronde, non si può addivenire ad una conclusione di segno opposto visto e considerato che l’autorizzazione della Regione Calabria all’apertura della discarica, come risulta dai punti 3 e 4 del DDG 4180/10 era subordinata alle verifiche e alle ispezioni a mezzo Arpacal avvenute in ultimo solo il 04 Febbraio 2015. Ed allora, se è vero come è vero che l’apertura della discarica era subordinata all’esito positivo dei controlli Arpacal e che gli stessi sono avvenuti solo nel mese dell’ultimo Febbraio si pongono esclusivamente due alternative; o la Regione non ha vigilato sull’apertura di una discarica avvenuta senza le necessarie e idonee autorizzazioni previste per Legge o, viceversa, il nulla osta definitivo alla concessione di apertura va identificato nel documento Arpacal del 04 Febbraio 2015 in epoca, pertanto, successiva alla legiferazione regionale n. 35/2012 e sotto la piena vigenza della stessa. Questi sono i fatti che come tali inquadrano una vicenda che sta assumendo tutte le sembianze di una lotta per l’ambiente ed il territorio senza, tuttavia, il sussidio e l’apporto che sarebbe lecito attendersi da chi esercita le funzioni di tutela di questi preziosi beni comuni.

31/03/2015
Il comitato antidiscarica di Scala Coeli