“Depurazione, è il momento di cambiare le cose in Calabria”

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La nota dell’on.Alessandro Melicchio

🛑 LA REGIONE CALABRIA AL TRACOLLO NELLA DEPURAZIONE 🛑

Il Ministero dell’Ambiente certifica il disastro della Regione Calabria nella gestione della depurazione, rispondendo ad una mia richiesta specifica in merito alla gestione del depuratore di Bisignano e all’inquinamento dei fiumi Crati e Muccone. Avevo presentato un’interrogazione parlamentare che, per come confermato dal Ministero, è poi sfociata nell’operazione Arsenico, condotta dalla Procura di Cosenza, a seguito delle indagini del Nucleo Investigativo di Polizia Ambientale Agroalimentare e Forestale di Cosenza.

Il Ministero dell’ambiente ha precisato che la depurazione e conseguentemente, la gestione degli impianti, si inserisce nel processo verticale del Servizio Idrico Integrato composto appunto da acquedotto, fognatura e depurazione e in questo settore chi ha governato la Calabria finora ha miseramente fallito. La nostra regione è tra quelle che ad oggi non hanno ancora provveduto a dare piena attuazione al servizio idrico integrato, causa di criticità organizzative, gestionali ed infrastrutturali e grave pregiudizio al territorio. Queste forti criticità nel settore fognario depurativo, sempre ignorate dalle varie amministrazioni che si sono succedute alla guida della regione, hanno causato l’avvio di procedure d’infrazione comunitarie. Tra gli agglomerati coinvolti rientra anche quello di Bisignano, nello specifico per la procedura d’infrazione 2014/2059. Questo significa sanzioni elevate, parliamo di milioni di euro, che stanno pagando tutti i cittadini calabresi. Sarà un commissario straordinario a doversene occupare, vista l’inerzia delle Giunte calabresi.

Insieme al Ministero dell’Ambiente continueremo a mantenere alta l’attenzione sulla mancata piena attuazione al Servizio Idrico Integrato, però, purtroppo, le notizie sull’Autorità Idrica della Calabria, che avrebbe dovuto partire a novembre del 2018 e che invece non ha ancora individuato neanche la tipologia di gestione da utilizzare, dove anche i Sindaci sono coinvolti, sono demoralizzanti. Intanto i fiumi Crati e Muccone restano avvelenati, come hanno dimostrato dagli organi inquirenti, e chissà quali saranno gli effetti sulla salute dei cittadini. Siamo stanchi di dover pagare le carenze infrastrutturali, il dispendio di risorse, la pianificazione inesistente, le tariffazioni illegittime e anche l’inquinamento ambientale causato dalla classe politica regionale. È il momento di cambiare, nel settore della depurazione come in quello della sanità e tutti gli altri settori.