Credito, in Calabria i tassi più alti d’Italia

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Secondo un’analisi di ImpresaLavoro per Confimprenditori, l’italia è un paese diviso in due anche per quanto riguarda l’accesso al credito. Secondo l’analisi dello studio, c’è uno “spread” che divide il Paese: la regione in cui le condizioni di credito sono migliori è il Trentino-Alto Adige con un tasso annuo del 4,65%, la peggiore la Calabria, con un tasso del 7,98%.

Le cinque regioni in cui il denaro costa meno agli imprenditori sono: Trentino Alto Adige, Lombardia (4,98%), Piemonte (5,2%), Emilia Romagna (5,26%) e Veneto (5,27%). In coda alla classifica troviamo, per converso, Calabria, Campania (7,57%), Umbria (7,56%), Sicilia (7,4%) e Puglia (7,33%). Le differenze territoriali sembrano, inoltre, aumentate negli ultimi anni, infatti, pur con un costo del denaro più elevato lo “spread” tra regioni risultava più contenuto nel 2012 rispetto ad oggi.

“Nemmeno il Quantitative Easing sembra essere riuscito a migliorare sensibilmente le condizioni di accesso al credito delle nostre imprese” – commenta il presidente della Confimprenditori, Stefano Ruvolo – “Nonostante gli interventi straordinari della BCE e qualche timido segnale di ripresa dei prestiti concessi al complesso del settore privato, i volumi degli impieghi bancari italiani diretti alle aziende risultano stagnanti. A questo dobbiamo aggiungere la peculiare condizione, tutta italiana, di condizioni di credito che variano così tanto da regione a regione. Non consentendo alle banche di fare dei distinguo a livello territoriale, fare impresa in Calabria diventa molto più faticoso che in Trentino-Alto Adige. Il risultato è che nel Sud del paese, che vive già una condizione difficile, intrappolato in una morsa di burocrazia e disoccupazione che ne limita le possibilità di crescita, se anche l’accesso al credito diventa più complesso che altrove, allora è davvero difficile immaginare un cambio di rotta in tempi brevi“.