Cosenza, sale la protesta SFP

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Non siamo bersagli da tiro senza volto né dignità su cui poter sparare impunemente.

Sulla pelle di noi 40.000 studenti italiani e delle nostre 40.000 famiglie, il Governo, senza nessuna considerazione e pensando di poter offendere la nostra intelligenza, sta lavorando per:

– aggirare la sentenza dell’Adunanza Plenaria del Consiglio di Stato di dicembre 2017, permettendo in tal modo ai diplomati irregolari delle GaE, anche a coloro che non supererebbero MAI una autentica selezione per evidente mancanza di strumenti culturali adeguati, di accedere a nuove GaE, vendute con non poca ipocrisia con un nome diverso, attraverso un concorso fittizio che li farebbe sostanzialmente “uscire dalla porta e rientrare dalla finestra”. I ricorsi che ne conseguiranno consentiranno poi ad un potenziale milione e mezzo di possessori di diploma magistrale di entrarvici, portando al collasso il sistema ed escludendoci dalla scuola per decenni;

– aggirare l’art. 3 della nostra Costituzione, garantendo il privilegio riservato esclusivamente ai 55.000 illegittimamente collocati in GaE di avere la certezza della continuità per un altro anno sui posti da loro sottratti indebitamente agli aventi diritto. Si creerà così una situazione di inedita complicità del MIUR con un illecito che sta danneggiando da anni migliaia di insegnanti rispettosi delle regole.

Per queste ragioni scendiamo in piazza!

Noi studenti del corso di laurea di Scienze della Formazione Primaria Nuovo Ordinamento dell’Università della Calabria, con il patrocinio del Coordinamento Nazionale di Scienze della Formazione Primaria Nuovo Ordinamento, giovedì 5 luglio 2018 c/o l’Ufficio Scolastico provinciale di Cosenza  (Corso Telesio 17) andiamo a difendere il nostro futuro.

Gli studenti, MAI ascoltati fino ad oggi, dicono con forza: “BASTA!” Non accetteremo né ora né mai di vedere bruciare il nostro avvenire, di farci fucilare pubblicamente da una manovra scellerata voluta a gran voce da quella che è solo una piccolissima minoranza del corpo docente italiano, la quale continua vergognosamente a ricattare gli altri 110.000 colleghi precari con scioperi della fame e comparsate televisive, la cui frequenza male si combina con la vita di un maestro che sostiene di tenere alla continuità del percorso didattico ed educativo condotto con la propria classe.

A differenza di chi fino ad oggi ha gridato, lamentandosi esageratamente, noi studenti non possiamo scegliere di mandare altre persone a studiare, a fare i nostri 40 esami, a seguire i nostri 30 laboratori a frequenza obbligatoria, a svolgere le nostre 600 ore di tirocinio, all’interno di un percorso nel quale ogni ritardo si paga con migliaia di euro di tasse universitarie per anni aggiuntivi: soldi che andiamo a togliere ai nostri figli e alle nostre famiglie.

Si dice tanto che noi studenti dobbiamo fare gavetta e che dopo aver conseguito la laurea non abbiamo alcuna esperienza. Il nostro Ministro sa molto bene che in Lombardia il servizio scolastico è erogato con continuità anche grazie al nostro fondamentale contributo, attraverso il meccanismo della messa a disposizione (MaD). Noi lavoriamo per tutti e cinque gli anni di corso, sostituiamo un docente spesso per tutto l’anno scolastico, ma, mentre l’insegnante assente matura la sua anzianità di servizio senza stare in classe, a noi non verrà mai riconosciuto nessun punteggio, risultando come se non avessimo mai visto una classe prima del conseguimento del titolo. In queste condizioni indecenti, inoltre, non possiamo permetterci nemmeno di lasciare le nostre classi per tutti i giorni che sono stati dedicati dalle colleghe ricorsiste sotto al MIUR, perché finiremmo licenziati prima ancora che il nostro contatto giunga a scadenza.

Con questa manifestazione noi siamo dunque a pretendere rispetto dal governo, sul cui lavoro stiamo vigilando con grande attenzione e pronti a reagire ad ogni atto che ci danneggi. Se noi, laureati, selezionati attraverso un bando nazionale e valutati dal primo all’ultimo giorno del nostro percorso universitario, accettiamo di essere sottoposti a concorso ordinario, ritenuta l’unica via meritocratica di stabilizzazione, così come lo hanno accettato coloro che a pieno titolo si trovano in GaE e nella Graduatoria di Merito del concorso 2016, dovranno accettarlo anche i colleghi che hanno messo in moto questo ignobile ricorsificio, del quale un Ministero serio ed integro, non può e non deve farsi complice.

#noallasanatoria #sìalconcorso

 

Gli studenti ed ex-studenti del Corso di Laurea in Scienze della Formazione Primaria

 

Cosenza, 3 luglio 2018.