Colori in concerto con Lorenza Parrotta

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Lorenza Parrotta: colori in concerto
Angeli e violini alla Galleria d’Arte “Le Muse”


Colori vivaci e paesaggi esotici, in una cornice espressionista che ha fatto da sfondo, nella Galleria d’Arte “Le Muse” di Myriam Peluso, alla mostra “Concerto di colori con angeli e violini”, a cura dell’artista Lorenza Parrotta. La Galleria della piazza di Santa Teresa ha così assunto colori variopinti, con tonalità cromatiche accese che, tra colori e forme, sembravano tutte in cerca di una misteriosa armonia; conducente alla medesima meta. Infatti, le composizioni pittoriche dell’artista di Spezzano Albanese sono pregne di usi, costumi e tradizioni soprattutto del mondo afro americano, dove si cerca una continua simbiosi tra vita, musica e natura. Una kermesse all’insegna anche del dibattito, moderato dalla giornalista Rai Annarosa Macrì; dove la curiosità si fondeva con l’intelletto. “Un flusso di vita nascosta, segreta, forse inconscia, che esplode su tela. Arte come libertà.” – così commenta Annarosa Marcì – “Si, un inno alla natura. Piante, uccelli, conchiglie, rocce…un paesaggio ‘ricreato’ dall’artista, un eden pagano dove tutto convive in armonia. Perché è un’arte ‘sonora,” – continua Macrì – “perché i colori cantano, perché i soggetti delle tele ‘suonano’. E, per chi non dovesse ‘sentire’ la musica dei suoi quadri, Lorenza Parrotta aggiunge, nelle sue composizioni, degli strumenti musicali. L’artista non ha alcuna missione se non fare l’artista”. Un modus operandi, quello di Lorenza Parrotta, che lascia intendere uno condizione di ristrettezza per quel che riguarda il così detto “mondo ordinario”; come se ci fosse una impellente volontà di sfondare quegli argini e lasciarsi trasportare dalla fantasia, da quello che l’ispirazione è in grado di comunicare all’animo; in chiave espressionista. Ogni cosa nei dipinti di Lorenza Parrotta è “vera”, cruda, poiché tutto è naturale; e la natura si sa, va oltre i concetti terrestri di bene e male. Nella totalità allora di questa varietà di colori si va a comporre un’armonia in coro, appunto un concerto in cui angeli, attraverso i violini vanno a creare un qualcosa che va aldilà delle percezioni umane, o dell’immediato approccio dei cinque sensi. “Nei quadri, oltre che queste figure femminili che diventano angeli alati, ci sono strumenti musicali che sono violini; abbiamo cercato un titolo, avendo anche i musicisti che suonavano violino e flauto, strumenti presenti nei miei quadri. La mia cara amica Annarosa Macrì ha allora ideato questo titolo.” – commenta così Lorenza Parrotta – “Io ho iniziato a dipingere con una pittura istintiva e automatica, una pittura dove niente è lasciato al caso ma niente è organizzato, predisposto; non ci sono disegni, si parte con questi colori perché amo tutti i colori. Poi nell’espressionismo è il colore che parla, per cui è importante che la tela sia piena di questi colori; da una piccola inerzia nasce di tutto, ma viene tutto di istinto. I miei quadri raccontano di posti caraibici, di posti probabilmente sud americani; raccontano l’Africa, raccontano paesaggi australi, e quindi smania di libertà, partire e vedere il mondo. Mi è venuto automatico raccontarli, sono stata un po’ condizionata da diverse mostre che ho visto; per esempio di Emil Nolde, e lì ho visto questi posti come la Polinesia che mi hanno affascinato, e ho iniziato così; ma senza studiare qualcosa”.
—-Francesco Sarri —-