L’11 luglio è una data da cerchiare in rosso sul calendario, che ricorda a Bisignano come il caso di Luigi Fumarola sia tutt’altro che risolto.
Ucciso e gettato in un dirupo l’11 luglio 2019 (con il corpo ritrovato proprio a Ferragosto in aperta campagna), la storia dell’allora 25enne resta una macchia per tutto il paese.
Diverse le ipotesi sul movente per un delitto così cruento, che fa ancora impressione. Luigi era stato sin da giovanissimo un amante delle arti marziali nonché un kickboxer esperto, tanto da aver partecipato a gare nazionali: era un ragazzo atletico che difficilmente si sarebbe lasciato sopraffare, a meno di essere colto di sorpresa.
Restano ora il dolore di quanti lo hanno conosciuto e un desiderio di giustizia ancora inevaso. Per ricordarlo, i famigliari hanno così in programma – per l’11 luglio – la celebrazione di una messa al santuario di Sant’Umile (ore 19) e successivamente un momento di partecipazione solidale nella sala del viale Roma, dove saranno proiettati alcuni documentari e reportage sulla vita di Luigi.
La lettera della sua famiglia
(riceviamo e pubblichiamo): Ogni giorno il nostro pensiero va a te, anche se è passato molto tempo il tuo ricordo è indelebile e sempre vivo nei nostri cuori. Nei momenti in cui il momento è intenso guardiamo in alto al cielo e la tua presenza lenisce la tristezza. Non avremmo mai immaginato di dover vivere in questa distanza terribile che ci separa e ci sta consumando. Non lasci la mente nemmeno per un giorno.
Oggi sul nostro viso c’è una lacrima in più, che ci sforzeremo di trasformare in un sorriso, perché tu non avresti voluto vederci tristi, e non ci sono addii tra noi. Sappi che noi, la tua famiglia, siamo fiduciosa, abbiamo speranza negli inquirenti che da più tempo stanno svolgendo le indagini senza sosta e che tra non molto faranno venire a galla la verità sull’atroce vicenda che ti è accaduta. Non meritavi assolutamente questo.
Presto avrai giustizia e noi saremo sempre al tuo fianco. Ti amiamo.
La tua famiglia