Bisignano…un Paese Strano

Letture: 4105

viale roma bisignano Il malcontento generale racchiuso nei versi di una canzone: per i ragazzi non è certo un periodo di grande fiducia nel futuro, anche guardando al proprio territorio bisignanese. La pensa così il giovane cantautore Carlo Falco che con la sua musica e le sue parole vuole dare una “scossa” ai suoi coetanei ma anche a chi rimane spesso nell’indifferenza. Il giovanissimo cantore, cresciuto nel quartiere di Santa Croce, nei suoi testi vuole raccontare il mondo che lo circonda senza nessuna illusione, come ha già fatto con un toccante brano dedicato alla storia del campo di concentramento Ferramonti di Tarsia. Nel caso attuale, invece, Falco ha dedicato alla città di Bisignano il brano “Un paese strano” (disponibile su youtube) e, avvalendosi dell’arrangiamento musicale di Francesco Bruno, ha provato un po’ a raccontare la metafora di una terra che, a suo dire, non riesce a cambiare passo e mentalità. La canzone, in pochi giorni dalla sua pubblicazione, ha già scatenato il dibattito in città, tra chi loda e si schiera dalla parte di Falco e chi, invece, pensa che il giovane cantautore abbia calcato la mano in quanto a pessimismi. L’obiettivo del giovane artista è stato comunque raggiunto: da buon cantautore ha raccontato la realtà senza filtri e in modo coinvolgente, stimolando l’opinione pubblica.

Masman

Un paese strano

Cammino insieme ai pensieri

E ai sogni ancora miei

E vedo un paese che non è come vorrei

Non punto il dito contro nessuno

Perché dovrei puntarlo a me

Io così deluso

Se resta tutto come è

Il mio, un paese strano

Il nostro, che paese strano

E allora non so più che dire

Se le parole sono solo le mie

E se tutto va bene così

Io ci ho provato ma non rimango qui

Abbiamo un santo così vero

Che nel mondo ci ha onorato

Ma da Umile che era

È passato a umiliato

Il paese mio è strano

E non lo cambierà mai niente

Se non cambierà per prima tutta quanta la sua gente

Che vive ancora di pregiudizi, di ingiurie e fallimenti

E i veri protagonisti siamo noi adolescenti

Il mio, un paese strano

Il nostro, che paese strano

E allora non so più che dire

Se le parole sono solo le mie

E se tutto va bene così

Io ci ho provato ma non rimango qui

Negli anni insieme a me

Crescono sogni silenziosi

Ma se mi guardo intorno

Non vedo altro che invidiosi

E si cerca sempre di fregare

In un paese che invece vale

Rifiuti, soldi e frane

Ma l’odio ancora rimane

Perché siamo schiavi della gente volgare e superficiale

Che ride, che beve e non ha niente da raccontare

E le menti pensanti

Sono troppo pesanti

E allora non so più che dire

Se le parole sono solo le mie

E se tutto va bene così

Io ci ho provato ma non rimango qui

A noi giovani la forza e la voglia di cambiare

Per scrivere una storia che faccia da morale

Per quelli che ancora vogliono provarePer quelli che ancora credono in un paese più norma