Bisignano senz’acqua, emergenza senza fine: rubinetti ancora a secco

Letture: 5864


Come ogni estate a Bisignano si soffre la carenza idrica.

Esercizi commerciali in ginocchio, già piegati dall’emergenza Covid e zone senza un filo d’acqua da tantissimi giorni giorni o, quando va bene, solo in alcune ore della giornata.

Non c’è nemmeno il tempo di riempire le cisterne di cui sono dotate tante famiglie bisignanesi. Che, conoscendo questo problema atavico e abituati a convivere con il costante pericolo di diminuzione dell’acqua, ne cercano di avere da parte approvvigionamenti e scorte.

Ad oggi sono ancora moltissime le famiglie senz’acqua, in particolare nel rione Santa Croce e nelle zone a monte. Casi al limite, addirittura chi abita a Santa Sofia d’Epiro si lamenta per i disservizi causati da Bisignano. E nessuno interviene, avissam i fa’..

Bisignano, le periferie le zone più colpite

I quartieri del centro storico, ma sopratutto le contrade di periferia e le popolose zone a nord est: Soverano, Pagliaspito, Fravitta, Fria, Zarella sono a secco da diverse settimane. Lo erano anche di inverno perchè nessuno informò tutta la cittadinanza della carenza, i geni della comunicazione sapevano tutto loro.

E con il pensionamento dei dipendenti comunali addetti alla turnazione dell’acqua, il problema potrebbe addirittura peggiorare e persistere nei mesi invernali, considerando che le valvole automatiche di cui si discute non avrebbero la stessa efficienza.

Le alte temperature di questi giorni, poi, stimolano preoccupazioni dal punto di vista igienico-sanitario.

L’aggravante è che nessuna delle amministrazioni comunali degli ultimi decenni sia riuscita risolvere o quantomeno fronteggiare la questione.

Emergenza idrica, un problema del Sud

Anche se a Bisignano la penuria d’acqua e la conseguente sofferenza dei cittadini è sempre più gravosa, l’emergenza idrica è un problema comune a tutti i paesi della Regione e del Sud Italia. Secondo l’Astrid (la Fondazione per l’analisi, gli studi e le ricerche sulla riforma delle istituzioni e sull’innovazione nelle amministrazioni pubbliche), l’85% delle procedure di infrazione emesse dalla Comunità europea nei confronti dell’Italia in tema di acqua riguardano proprio le regioni del Sud.

Al Sud il problema diventa una vera e propria emergenza, anche perché si aggiunge a infrastrutture carenti e gestioni spesso inadeguate. Sembrano anche del tutto inadeguati i fondi inseriti nel Recovery Plan prodotto dal governo italiano e destinati alle infrastrutture idriche del Sud per gli interventi necessari all’approvvigionamento di acqua.