Analisi sulle Elezioni Politiche a Bisignano

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Bisignano, piccola città, non è più una delle ultime roccaforti rosse, insieme ad Acri, S.Giovanni in Fiore, ed altre, chissà dove è finita la bandiera rossa. Ma a Bisignano chi ha vinto alle provinciali? Nessuno, ha perso la città. La geografia politica che lentamente affiora dalle Provinciali celebrate insieme alle Europee,  è mutata profondamente! Si tratta di un quadro locale a dir poco in contrasto, tale da ridimensionare gli entusiasmi sulla tenuta del progetto del Pd e di una destra che vince. I primi risultati trasmettono l’immagine di una ragnatela di interessi e nomenklature locali, nella quale non esistono più rendite di posizione. L’ho già detto e lo ripeto soprattutto a me stesso, bisognerebbe ritornare al passato in posizioni differenti anche se una buona percentuale degli elettori di questo paese è contenta dello status quo, quello di non avere rappresentati nell’assise provinciale.  Detto questo si è votato per le persone che incidentalmente si erano presentate nelle fila o nel trittico del PD locale o del PDL. Si tratta di una specie di “divorzio interrotto” quindi, almeno fino a quando il sistema continuerà a consentire di scegliere le persone prima del partito, oppure in un sogno futuristico quanto risorgeranno i vecchi partiti(DC, PCI, PSI), il discorso forse cambierà. Grazie  a Dio, il bicchiere è sempre mezzo pieno o mezzo vuoto. Dipende dai gusti del cocktail, dai numeri e dalla sostanza dei vincitori che ora hanno il dovere di onorare gli impegni assunti. In provincia di Cosenza, ad esempio, i cittadini elettori hanno scelto i migliori. Vittoria totale, netta, scontata e incontrovertibile del centro sinistra alla Provincia di Cosenza, invece nella cittadina del crati, Bisignano, i cittadini hanno votato in piena coscienza, scegliendo i candidati,  ma senza un vincitore nel collegio Luzzi-Bisignano-S.Sofia d’Epiro. Prendiamo esempio  dai comuni vicini, che lottano, si schierano, ma votano, mandano i loro rappresentanti nelle assise “dove si conta”, sia in maggioranza che all’opposizione. Il paesaggio politico di macerie è desolante. Il crollo e la disintegrazione appaiono inarrestabili.  Qui la “tragedia” politico-elettorale consiglia, per carità di campanile, solo il gioco della torre: da cui buttare “questa politica paesana sia di destra che di sinistra”, fatta di tanti “io”, ma alla quale manca la musicalità e  l’ascolto del “noi”   magari come quelle del capolavoro di Steven Spielberg, “Salvate il soldato Ryan” (ossia la libertà degli uomini liberi). I superstiti locali delle sinistre, e non solo loro, non vedono un politico vincente uscire fuori dalle mura, si ricorda per la storia, Rosalbino Turco(pci), e Mariano Rende(dc),  non abbiamo un bisignanese che  si siede in una assise provinciale o regionale da un ventennio. Ci si  affatica ad ogni campagna elettorale inutilmente tra i cavalloni in cerca di un approdo sicuro, ma nessuno arriva. Dove sbarcheranno? Chi, dove, come, quando e perché li accoglierà? Che cos’è successo ancora una volta? L’analisi del voto è complessa e sfaccettata quanto quella di un oggetto rotto e scomposto, è vero che si tratta di una vittoria  ottenuta in elezioni difficili per le sinistre a Cosenza, sembra la tenuta dell’ultimo avamposto, in un film del vecchio west, ma ogni tanto vince la buona politica.

Il vero luogo della competizione è, al momento, tutto interno all’area PD locale, e la cosa è preoccupante. A lungo andare, non fa bene alla democrazia la presenza di una opposizione democratica debolissima, in crisi di idee e di identità e che, troppo spesso, non sa trovare toni e argomenti che la rendano una plausibile alternativa al secondo governo della città, a guida Umile Bisignano, mentre se guardiamo l’ultimo ballottaggio, per un pugno di voti la destra mantiene si il primato ma non è più quello amministrativo, evidentemente il potere logora…. Sì perché analizzando i flussi elettorali, voti che vanno e vengono come una caduta di grandine nel mare di sabbia, il vero politico deve guardare sempre al dopodomani dopo la debacle. Alle opposizioni bisignanesi, consigliamo, dopo la doccia, un caldo bagno di umiltà sull’esempio della lezione della politica democratica ( quella vera, il farsi da parte dopo alcune stagioni di presenza nella politica, anche dalle sedie di partito, magari ritirandosi su “Cozzo rotondo” dove ritrovare, la politica quella machiavellica, ma anche socratica e platonica, facendo largo ai giovani trentenni ).  Se  non cambia registro avrà sicuramente una disfatta fra un anno anche il governatore  Loiero, per la sua ultima decisione sui ticket e non solo, invece di toccare  la mala-sanità calabrese,  consigliamo di fare un corso di formazione in altra regione d’Italia  dove il bilancio della salute  è in attivo, altro che salassare i cittadini calabresi. I nostri migliori voti augurali di buon lavoro per il bene comune a tutta la  politica  locale, provinciale e regionale, da un “senza casa ”.   

                                                                         UMILE BENTIVEDO