A Ferramonti di Tarsia per non dimenticare

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TARSIA La giornata della memoria, la giornata della comunità di Tarsia. Si è stretta tutta intorno a Ferramonti la popolazione di Tarsia, ma anche quella che mostra sempre grande sensibilità, per l’evento del 27 legato al campo di internamento calabrese. Per non dimenticare, per ricordare e dare anche alle generazioni future una condizione di ciò che è stato e ciò che non dovrà più ripetersi: per questi e per altri mille motivi, la giornata di Ferramonti di Tarsia assume sempre un valore in più, pieno di commozione e responsabilità. Il piccolo centro cratense è diventato così il punto di riferimento per ricordare le vittime delle guerre e degli stermini, e non a caso moltissimi amministratori e rappresentanti istituzionali erano presenti a Ferramonti. Anche le scuole, poi, non hanno fatto mancare il loro contributo con la presenza dei dirigenti scolastici e, soprattutto, di tanti studenti provenienti un po’ da tutte le parti del Cosentino per intervento sindaco tarsiaconoscere e meglio approfondire la storia di questo campo. In mattinata si è svolta una messa con la presenza di molti rappresentanti ebrei, nonché del rabbino capo della comunità ebraica di Napoli, Umberto Piperno, per passare ad altre figure religiose come il vescovo di Rossano-Cariati, monsignor Giuseppe Satriano, e prettamente istituzionali come il prefetto di Cosenza, Gianfranco Tomao. In seguito, i presenti hanno assistito ai dibattiti per analizzare a fondo ciò che ha rappresentato il campo di Ferramonti per gli internati ma anche per la stessa popolazione di Tarsia, dove il sindaco Roberto Ameruso ha rimarcato come l’obiettivo è di far diventare il luogo un patrimonio dell’umanità, un riconoscimento che assumerebbe un altro elemento di rispetto dovuto a tutta un’intera comunità. Anche il governatore regionale, Mario Oliverio, ha espresso il suo pensiero su quanto accaduto in passato e sul valore della memoria: «Ricordare significa avere conoscenza della storia che è la bussola fondamentale per costruire il futuro. Ricordiamo una pagina drammatica dell’intero continente Europa: il fascismo, il nazismo, la privazione di ogni libertà. Mettere in discussione il trattato di Schengen è di una gravità inaudita, perché garantisce democrazia, libertà, pace e libera circolazione di idee. È importante ricordare ogni giorno ciò che è stato. Le scuole devono trasmettere ai giovani la conoscenza della storia, per garantire la democrazia e la libertà e conservare il senso della dignità umana. Ferramonti ha rappresentato la drammaticità, ma anche i valori dell’accoglienza e della solidarietà, perché qui sono state salvate vite umane. Ferramonti rappresenta con orgoglio la Calabria e la sua storia di accoglienza». Le note musicali del concerto eseguito dal giovane duo composto da Francesco Maestri e Vincenzo De Stefano ha chiuso una giornata dalle mille emozioni. Ferramonti e Tarsia rimangono sempre punti di riferimento per chi non vuole dimenticare.

Massimo Maneggio