Il bisignanese Angelo Meringolo convince sempre più come panificatore, riuscendo a catalizzare l’attenzione anche al di fuori dei confini cittadini. La targa al merito nell’ultima festa del pane di Altomonte, ne attesta le indubbie qualità che emergono e spingono sempre più a lavorare con indubbia qualità.

Non è un caso come sul progetto di un pane di qualità si focalizzano le attenzioni. Nelle scorse settimane, la seconda edizione del simposio nazionale sulla conservazione dei semi antichi e della biodiversità agricola ha registrato la partecipazione del panificio Meringolo. L’evento ha unito scienza, tradizione e comunità, registrando come da sponda bisignanese sono state donate in maniera gratuita più di dieci quintali di grani tradizionali autoctoni della valle del Crati a otto agricoltori del Cosentino.
Attestati di merito e lavoro quotidiano confermano quindi come ci sono giovani che mantengono alto il livello dell’imprenditoria e del comparto agro-alimentare. In questo caso, dal pane si valorizza tanto altro: non solo si lavora sui grani antichi, ma se ne cura anche la semina, portando sulle nostre tavole un pane che racchiude storia, tradizione e genuinità.
Angelo Meringolo, così, non è soltanto un panificatore ma anche un custode di profumi antichi, nonché una sorta di artista della lievitazione. Ogni suo prodotto racconta una storia fatta di passione, pazienza e rispetto per la tradizione, trasformando pochi ingredienti semplici in un’esperienza che sa di casa, di cura e di autenticità. Il suo pane non nutre solo il corpo, ma anche l’anima. Ed è tanta roba in questo periodo.


