Le elezioni regionali per alcuni erano una sorta di continuità politica, per altri hanno probabilmente rappresentato una sorta di ultima spiaggia per la Calabria. C’è chi è riuscito ad arrivare impreparato alla sfida a causa della cronica incapacità di scegliere, altri invece come sempre hanno preferito l’apparenza alla sostanza, altri ancora sono andati alla ricerca di una conferma politica senza indugi.
Finito il circo delle regionali e considerando quale rottura del decimo livello – cit. Rocco Schiavone – siano diventate le elezioni per le persone che non voglio avere fastidi dalla vita, l’analisi forse spinge sull’acceleratore su qualcosa sempre evidente nonostante i tatticismi sulle sedie di plastica.
Come sempre non sono mancate le visite alle persone che sembrano sperdute nel bosco, da convincere come se fossero incapaci di intendere e volere. Nonché le sempre più spudorate vallette e valletti nelle ore di silenzio elettorale, i gossip politici, i sacrirenti, ovvero quelli che dovrebbero vedere molto bene a casa loro prima di informarsi sugli altri.
Fatta la premessa, danze aperte.
Nicoletti ha sfiorato quota mille voti [997], a seguire il secondo candidato alla carica di consigliere con più preferenze, Gianluca Gallo con 653 voti, che sicuramente manterrà il suo ruolo come assessore all’Agricoltura anche per il prossimo quinquennio.
Prima Area Riformista con 1077 voti, Forza Italia 913, il Pd fa 689 più ovviamente i 200 dei Dp per un totale di 889. Molto più distanziate le altre liste, qualche risultato apprezzabile in entrambi gli schieramenti ma un po’ a macchia di leopardo.
Magrissima soddisfazione: Tridico primo con 2494 voti e il 56.48%, poi Occhiuto sul locale 1906 e il 43,16%, Toscano fa quindici voti.
Alcune considerazioni sparse
- L’amministrazione comunale è andata su tre blocchi. Uno ha votato Forza Italia con tanto di parata di stelle venerdì nella sala consiliare, un altro versante è andato sul Pd e Dp. Più Lucantonio Nicoletti.
- Come spesso accade dalla minoranza, da molti elementi della minoranza, non ci sono stati segnali pubblici, c’è dell’altro rispetto al Consiglio comunale (e pure lì non è che ci si sforzi così intensamente). Di qualcuno/a non se ne conoscono i pensieri politici, altri ancora “portavano” voti. Che poi su questa storia del portare voti – da una parte e dall’altra – si sta entrando nelle leggende metropolitane. Qualcuno non riesce a essere incisivo nemmeno sul gruppo del calcetto.
- Mai come in questa tornata, il ruolo di Bisignano è sembrato marginale. Pochissimi eventi, una visita di Tridico, il comizio del candidato locale, il finale di venerdì in maniera bipartisan, con Gallo, Santoianni e Blandi a Collina Castello mentre Capalbo e Dorato erano al viale. E questo è tutto?
Al di là di tutto, crediamo che Bisignano e la Calabria debbano essere prese in considerazione da persone che possano sperare in un futuro dinamico e con una visione precisa, competente e matura. Bisognerà contribuire alla rinascita non con i lustrini e le fighetterie, ma approcciando al territorio sempre con grande umiltà e, soprattutto, praticando una politica di servizio, lontana da quei sistemi che hanno fatto allontanare la maggior parte dei cittadini italiani dalla politica stessa.
In ogni caso, per vincitori e vinti che entreranno nel consiglio regionale ci sarà un compito di grande responsabilità, non dovrà mancare la capacità e l’esperienza per lavorare interpretando al meglio la voglia di cambiamento dei calabresi, che è da leggersi anche attraverso la bassa affluenza alle urne. Per tutto il resto, gossip politico-bisignanese compreso, ci sarà tempo.
Considerazioni finali
“Una manciata di punti possono cambiare il destino di un leader, di una coalizione, di una candidatura”: espressione che dice tutto e niente, e può essere posta a esergo di ogni riflessione in materia.
Formuliamo gli auguri di una pronta guarigione al sindaco Nociti di Spezzano Albanese colpito da malore proprio nel giorno delle elezioni.