Lo Giudice, Mourinho e l’indifferenza: editoriale senza guagliuni

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Mourinho e Lo Giudice
Josè Mourinho e Francesco Lo Giudice: forse abbiamo sbagliato esempio?

La fine del mandato di Francesco Lo Giudice forse possiamo riassumerla con la massima di Josè Mourinho: Chi sa solo di calcio, non sa niente di calcio. Sostituire alla parola calcio, la parola politica, e il gioco è fatto.

Magari qualcuno ci rinfaccerebbe questo discorso sulla comunicazione, non sapendo però che lo staff di Bisignanoinrete fu anche convocato un giorno al sacro colle, con all’odg una richiesta (erano presenti anche due assessori dell’epoca): occupatevi della comunicazione, ma gratis. Come se i server, i pc, il tempo si pagassero invece per magia. Fortunatamente poi ci fu un super accordo con una società che con solo 7.000 euro più Iva portò ai vertici questa città (stiamo scherzando) su tale versante, così come in maniera mirabile è stata gestita la comunicazione dell’Ente sui social.

Perché gli elogi si sprecavano per l’accademia della bruschetta, senza registrare una presa di posizione netta (e non sporadica) su quanto accaduto sul versante dell’ordine pubblico.

Perché i fatti di cronaca del luglio 2019 con l’omicidio di un ragazzo crediamo siano il punto di non ritorno. E, intanto, constatiamo come il nostro documentario “L’ultimo ring” sia stato poco considerato dal Consiglio comunale che solo quando c’era da elogiare la nomina di un bisignanese o di un presunto bisignanese a segretario dell’associazione sul finocchio fritto (esempio) si prodiga in commenti e analisi. Che risultati ha portato l’osservatorio della legalità? Di cosa si è dibattuto? Ce n’è traccia da qualche parte? Quali sono stati i risultati? Nel regolamento era dichiarato come «L’Osservatorio predisporrà, al 31 dicembre di ogni anno, relazione a consuntivo sullo stato di sicurezza della Città della quale il Sindaco darà informazione ai cittadini, entro il 28 Febbraio successivo, attraverso Assemblee pubbliche e pubblicazione degli Atti sul sito dell’Amministrazione».

Oltre la cronaca nera, anche tutto il resto

Anche per la sicurezza versione light non sono stati fatti progressi. Due anni fa con un “fax simile” (non è un errore di stampa, era scritto proprio così…) si annunciavano future multe nelle zone del centro storico. A oggi… boh. Esiste una multa per divieto di sosta? Esiste una multa per chi non ha ripulito i terreni nei periodi caldi? La prossima amministrazione faccia un bando per vigili urbani. Si renda maggiormente funzionali gli ausiliari, che non possono ovviamente fare l’impossibile.

Non è solo questo uno dei tanti snodi. A ottobre siamo rimasti senza acqua (al di là di quella piovana): paradossale ma vero, se a ottobre si rivoterà meglio saperlo in anticipo. C’è da rifare condutture, tubature, comprare pozzi, eliminare ogni ostacolo per facilitare tutto quanto. E, per altro, era già prevedibile una particolare carenza idrica, alquanto severa nei mesi autunnali per i comuni alimentati dall’acquedotto regionale dell’Abatemarco. Così come ci sono state strade rifatte a distanza di cinque-dieci anni, altre abbandonate da venti-trent’anni.

Costruzione e lavoro/i

E poi… serviva proprio un nuovo cimitero? Se il cimitero risultava completamente saturo, non era possibile ricavare al suo interno alcuno spazio per predisporre loculi per urne cinerarie, bagni ed un eventuale ossario? Non potevano essere effettuati degli interventi di risanamento e consolidamento, migliorando l’architettura e impedendo la costruzione selvaggia e assennata senza alcun criterio geometrico? Soprattutto nella zona più “antica”, è latitato il semplice passaggio nel corso dei decenni, ovvero quello che prevede, dopo il periodo di sepoltura legale, le operazioni di esumazione o estumulazione volte a rimuovere le vecchie tombe (con il loro contenuto), così da poterle riutilizzare.

Sul versante lavoro, poi, quante aziende sono attratte dalla zona industriale cratense? Quanti posti di lavoro sono stati creati in città? Non basta l’ottima posizione geografica (collegata a pochi passi dallo svincolo autostradale di Torano) e la peculiarità dei manufatti tipici della valle del Crati, ma va fatto un piano serio. Ma fatto seriamente, non da amici di amici.

Passaggio storico

L’indifferenza di questa amministrazione è stato un punto che in molti hanno notato. Interviste non concesse, domande inevase e senza risposta, nessun approfondimento necessario su alcuni temi in materia di sanità, sulla capacità di utilizzare le opere pubbliche e tanto altro ancora.

Ricopiamo Antonio Gramsci e andiamo sul sicuro…

“Odio gli indifferenti. Credo che vivere voglia dire essere partigiani. Chi vive veramente non può non essere cittadino e partigiano. L’indifferenza è abulia, è parassitismo, è vigliaccheria, non è vita. Perciò odio gli indifferenti.

L’indifferenza è il peso morto della storia. L’indifferenza opera potentemente nella storia. Opera passivamente, ma opera. È la fatalità, è ciò su cui non si può contare, è ciò che sconvolge i programmi, che rovescia i piani meglio costruiti, è la materia bruta che strozza l’intelligenza. Ciò che succede, il male che si abbatte su tutti, avviene perché la massa degli uomini abdica alla sua volontà, lascia promulgare le leggi che solo la rivolta potrà abrogare, lascia salire al potere uomini che poi solo un ammutinamento potrà rovesciare. Tra l’assenteismo e l’indifferenza poche mani, non sorvegliate da alcun controllo, tessono la tela della vita collettiva, e la massa ignora, perché non se ne preoccupa; e allora sembra sia la fatalità a travolgere tutto e tutti, sembra che la storia non sia altro che un enorme fenomeno naturale, un’eruzione, un terremoto del quale rimangono vittime tutti, chi ha voluto e chi non ha voluto, chi sapeva e chi non sapeva, chi era stato attivo e chi indifferente. Alcuni piagnucolano pietosamente, altri bestemmiano oscenamente, ma nessuno o pochi si domandano: se avessi fatto anch’io il mio dovere, se avessi cercato di far valere la mia volontà, sarebbe successo ciò che è successo?

Odio gli indifferenti anche per questo: perché mi dà fastidio il loro piagnisteo da eterni innocenti. Chiedo conto a ognuno di loro del come ha svolto il compito che la vita gli ha posto e gli pone quotidianamente, di ciò che ha fatto e specialmente di ciò che non ha fatto. E sento di poter essere inesorabile, di non dover sprecare la mia pietà, di non dover spartire con loro le mie lacrime.

Sono partigiano, vivo, sento nelle coscienze della mia parte già pulsare l’attività della città futura che la mia parte sta costruendo. E in essa la catena sociale non pesa su pochi, in essa ogni cosa che succede non è dovuta al caso, alla fatalità, ma è intelligente opera dei cittadini. Non c’è in essa nessuno che stia alla finestra a guardare mentre i pochi si sacrificano, si svenano. Vivo, sono partigiano. Perciò odio chi non parteggia, odio gli indifferenti”.

I prossimi giochi

La prossima amministrazione dovrà concretizzare (non scriverlo solo nel programma elettorale) un serio lavoro di progettazione, riuscendo ad attivare finanziamenti che serviranno a rendere la città più DECENTE, più funzionale, più vivibile per tutti i cittadini, anche e soprattutto per le categorie più deboli. Nonostante il dissesto (eh, se ci fossero le responsabilità soggettive…)
Con attenzione particolare per i problemi storici come acqua e rifiuti, naturalmente, ma anche progetti innovativi ispirati da una visione moderna dei centri urbani.

Gli schieramenti si faranno in itinere. In molti dovranno “fare i conti” con il gruppo che appoggia Gianluca Gallo, alle regionali fu il più eletto da queste parti e la combinata regionali-comunali è un dato da considerare. Cosa farà poi il Pd, manderà alla porta qualcuno una volta per tutte? Lo stesso Lo Giudice come si riproporrà? I capogruppo d’opposizione come si proporranno per il futuro? Vedremo nelle prossime settimane.

Siamo ripetitivi

Torniamo infine sul punto della comunicazione e il marketing. Siamo ripetitivi, autoreferenziali, che ci volete fare… Quale beneficio ci hanno portato il documentario Circus (presentato fuori zona, per altro, da più di un anno non si fa una conferenza da queste parti…) e le altre iniziative promosse da carneadi in città? Facciamo la somma di quanti soldi sono investiti in iniziative che lasciano quanto meno perplessi? Abbiamo una ricaduta territoriale, dei vantaggi? Flotte di turisti? Intanto, non abbiamo nemmeno un bed & breakfast nel centro storico per accoglierli… e poi anche le iniziative che si autodefiniscono come eccellenze portano quota zero a livello di benefici cittadini. La cultura è stata negli ultimi mesi a un punto fermo, immobile. Ma tanto, basta fare retorica. Retorica insopportabile.

Scusaci Josè Mourinho, non volevamo paragonarti all’ex sindaco.