Novità sul fronte LSU-LPU. La Riccia “Se la questione sarà risolta, sarà una conquista di risonanza nazionale”

Letture: 5164

Si registrano fattive novità sul fronte Lsu-Lpu che vogliono rivendicare i loro diritti in campo nazionale. La Rdb vuole dare lustro a questa categoria di lavoratori e giovedì scorso presso la sede centrale Inps di Roma ha discusso questa problematica, avanzando alcune proposte…

La riunione si è tenuta con i dirigenti del settore pensioni e contributi ed è stata utile per stabilire le prossime mosse. La posizione di Rdb sarà il riconoscimento dei contributi a totale carico dello Stato per l’intero periodo in Lsu/Lpu, cassintegrazione o mobilità. Nella prima settimana di Maggio, è probabile che Giuseppe La Riccia, delegato bisignanese, metterà in essere una iniziativa specifica, per questo particolare aspetto dei contributi Inps. Proprio La Riccia ha dichiarato:<<Se la questione sarà risolta positivamente, con il riconoscimento dei contributi a totale carico dello Stato per l’intero periodo in Lsu/Lpu, grazie anche al nostro intervento, sarà una conquista di risonanza nazionale>>. I lavoratori di queste categorie, circa cinquanta a Bisignano, e precisamente 37 Lsu e 9 Lpu, hanno apprezzato moltissimo l’intervento di La Riccia, che vuole stabilire per i lavoratori del settore una pensione dignitosa, altrimenti ascrivibile alla stessa stregua di quella sociale. Dalla folta schiera iniziale degli anni 1995 ad oggi sono fuoriusciti dal bacino Lsu comunale un numero molto esiguo di lavoratori, registrati prevalentemente per prepensionamento e da qui l’asserzione più adatta allo scopo, afferma La Riccia, è che gli Lsu/Lpu possono classificarsi come “lavoratori mai nati”. La Riccia, insieme al suo gruppo, nei prossimi giorni rilascerà un comunicato stampa sugli ultimi aggiornamenti e spera che da Bisignano possa partire la riscossa di questi lavoratori. L’argomento, intanto, è esploso anche a livello nazionale, con il caso degli Lsu laziali trasmesso da “Report” su Rai3 domenica scorsa: anche in Calabria, comunque, i lavoratori non mollano.

 Massimo Maneggio