Facciamo qualcosa per le persone che vivono ancora nelle roulotte di c/da Fria

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Non è possibile che a distanza di circa un mese in c/da Fria ci siano dei residenti accampati in roulotte. Siamo certi cari cittadini di aver fatto tutto per quelle persone? Forse è il caso di sviluppare un braccio di solidarietà sopratutto pensando che fra due settimane è pasqua…

Gesù è stato messo alla croce. Non facciamo lo stesso con le persone già sofferenti. La politica non può comprendere perchè troppo impegnata negli alberghi di lusso ma i cittadini devono, anzi sono obbligati a richiamare l’essenza della dottrina ormai perduta. Quante persone sanno che agli abitanti di questa contrada è stata offerta una casa per poterci vivere ma gli stessi hanno preferito rimanere li in mezzo a tutte le loro cose dormendo anche in una roulotte cadente.
Ho provato personalmente una situazione simile in cui doveve sceglire di andare via o lottare per difendere una vita di sacrifici. Oggi sono sempre più convinto che ho fatto bene a restare nelle mia terra per difenderla da chi mi diceva di andare via per il mio bene. Abbandonare le propria abitazione perchè una frana minaccia la mia casa o la strada di accesso ad essa non è una
soluzione da paese democratico. Gli animali, i mezzzi agricoli, il lavoro con cui vivere, sono cose che non si lasciano per un’ordinaza di sgombero scritta e firmata. La frana non è stata cattiva ma noi uomini siamo sicuramente responsabili di ciò che è avvenuto sul nostro territorio trovando il complice nel cattivo tempo. Adesso non si può dire a nessuno devi andare via per il tuo bene e trasferirti in una zona più sicura. Anche le case dei terremotati risorgeranno dove sono state distrutte.
Attenzione a non commettere l’errore di colpevolizzare chi vive dentro a situazioni del genere poichè oggi è toccato a loro ma domani toccherà ad altri e dover fare una scelta obbligata vi assicuro non è mai una cosa semplice. Allora dobbiamo imporci il rispetto nei confronti di coloro che vivono quotidianamente questo tipo di dramma, abbassare i toni, innalzare il senso di responsabilità ed affermare con forza il diritto di
cronaca. Solo così possimo dire abbiamo fatto tutto. Domani è un altro giorno e dovrà esserlo sopratutto per chi è costretto a vivere un disagio immane magari restandosene in silenzio.