Anche se perderà, Berlusconi avrà comunque vinto

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Anche se vincerà, Bersani avrà poche possibilità per governare con la conseguente necessità di aprire a Monti, rischiando di ritrovarsi alla guida di una maggioranza impossibile. Ciò potrebbe significare una nuova instabilità governativa, di cui l’Italia difficilmente avrà bisogno. In questo modo a destra potrebbero chiedere presto nuove elezioni e nel frattempo, partendo da una base di consenso ripristinata, diventare i favoriti.

Ciò che Berlusconi propone lo sanno tutti ma vero è che i contenuti di Monti e Bersani si perdono dietro le possibili coalizioni post-voto.

Solo pochi mesi fa Berlusconi era dato per estinto, invece, a dieci giorni dal voto si pensa, da parte della sinistra, a quali possibili coalizioni future si potrebbero ipotizzare subito dopo lo scrutinio elettorale.

Non si tratta dei meriti del passato governo Berlusconi o dei sogni promessi in campagna elettorale ma il possibile scenario di potersi contendere la possibilità di un testa a testa ha il nome di Matteo Renzi e  quello del Monte dei Paschi.

Con Matteo Renzi alla guida della coalizione del centro sinistra non ci sarebbe stata storia e probabilmente lo stesso Berlusconi non si sarebbe più candidato alla leadership del suo movimento.

Altro tallone d’Achille da non sottovalutare è lo scandalo del Monte dei Paschi e la mancata chiarezza su tutta la linea dell’inchiesta da parte dello stesso Bersani.

Dall’altra parte la trovata vincente del Cavaliere riguarda l’aver puntato tutto sulla restituzione dell’IMU sulla prima casa, riprendendo quanto aveva fatto Prodi sulla proposta in campagna elettorale di restituire agli italiani l’euro tassa.

Intanto, fra i due litiganti Grillo gode, con il suo tsunami antipolitici.

15/02/2013                                                                                              Alberto De Luca