Angela Napoli: l’antimafia dei fatti

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TORANO Parlare di antimafia anche dove la mafia non c’è. Magari sembra un esercizio retorico o una pura vetrina, ma l’intento di Angela Napoli e del libro-intervista “L’antimafia dei fatti” va fortunatamente in tutt’altra direzione. In un territorio vallivo dove  – almeno per il momento – non esistono tracce evidenti di clan 20160130_181844[1]organizzati, l’argomento antimafia spesso è preso sottogamba, visto come qualcosa distante antiluce. E, senza dare meriti ai copiatori di veline o all’estemporaneità dei presunti tuttologi, l’occasione fornita a Sartano nella sala delle culture è stata certamente una perla gradita dall’intera comunità, introdotta da Valentino Adimari, dirigente di “Primavera nazionale”: «Leggendo il libro della Napoli, “L’antimafia dei fatti”, io mi sento più forte, c’è un messaggio positivo per sperare in un futuro migliore. Grazie ad Angela Napoli i mafiosi non la spunteranno. Mi chiedo spesso che esempio si stanno dando ai giovani, loro vedono solo una mancanza di legalità politica nonché di comportamenti etici». Con i saluti di ex politici di destra, come Vincenzo Lo Gullo e Fabrizio Petrelli, e altri di sinistra che siedono nella minoranza del Consiglio, come Lucio Franco Raimondo, la discussione è stata all’altezza del pubblico in sala. Particolarmente efficace è stato l’intervento dello psicologo Eugenio Lo Gullo: «La mafia peggiore è quella che mangia sui poveri, è nel quotidiano e bisogna cambiare mentalità. Angela Napoli nel suo libro ci offre un documento storico, fatto da una donna d’azione». Trovare un’etica nella politica e nella società pare la missione di Fabrizio Falvo, volto noto della destra calabrese: «Il Cosentino non è un’isola felice, ma grazie all’antimafia abbiamo dato delle grosse spallate alla criminalità. La disonestà è un canale senza uscita, lo Stato deve fare di più e far in modo che l’equità sociale ci sia realmente». Tra storie e impegni, si sono registrati gli interventi dell’editore Michele Falco: «La Calabria ha bisogno di gente come Angela Napoli, una donna del fare. Come casa editrice non abbiamo dato nessun paletto sull’opera», e del sindaco di Spezzano Piccolo, Stefania Rota: «I valori si condividono da più direzioni, agire per la legalità e avere rispetto per le regole spesso non è facile». Dulcis in fundo, chiusura doverosa per l’autrice dell’opera: «Torno a Torano Castello con piacere per dire che determinati valori si devono rinsaldare. Ho scritto il libro e per le mie verità non ho ricevuto nessuna querela, pur facendo i nomi dei responsabili. L’opera è un regalo ai calabresi, si parla di mafia ma anche di tante altre problematiche, quelle che riscontriamo concretamente nei nostri territori. La mia politica è basata sul rispetto della legalità. È necessario il risveglio di tutte le coscienze, non è più il momento di delegare».

Massimo Maneggio